Al 14 luglio erano 100mila le firme raccolte dall'Associazione Luca Coscioni per il referendum sull'Eutanasia legale, ottenibile abrogando parzialmente l'articolo 579 del codice penale (omicidio del consenziente). 

Il Parlamento da anni non interviene sul tema nonostante le iniziative a sostegno presentate già nelle scorse legislature.  Per tale motivo, il 1 luglio è partita questa campagna per la raccolta firme che finora ha raggiunto metà dell'obiettivo.

Ad oggi, in base a quanto dichiarato dal comitato promotore, grazie all'impegno di 10mila volontari sono già state superate le 250.000 firme, la metà delle 500.000 necessarie. 

"Che si tratti di gazebo, conferenze stampa e comizi improvvisati, dibattiti o altri punti di raccolta - afferma Marco Cappato, Tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni, nella dichiarazione riportata dall'Ansa - la scena è sempre la stessa: entusiasmo, voglia di firmare e di partecipare al raggiungimento dell'obiettivo. Un'atmosfera che non vedevo da molti anni, con una straordinaria partecipazione giovanile, mentre il dibattito in Parlamento è affossato, nel silenzio assoluto dei vertici nazionali dei principali partiti e dei salotti televisivi, la campagna referendaria sta riscuotendo un successo di partecipazione democratica senza precedenti. Le persone, infatti, conoscono l'importanza del tema della malattia terminale e della libertà di scelta per averlo vissuto direttamente in famiglia".

La raccolta delle firme che si concluderà entro il 30 settembre, ha avuto le risposte più calorose da Valle d'Aosta, Friuli Venezia Giulia e Piemonte, le 3 regioni con più firme per abitante. Sorprendente è stata l'adesione anche in Umbria, Trentino Alto Adige, Sardegna, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Marche.

Cuneo, Cagliari e Trieste sono le città con il maggior numero di firme in rapporto agli abitanti; a seguire Treviso, Trento, Pavia, Udine, Bologna, Como e Padova.

L'entusiasmo è tanto, ma la raccolta firme non va in vacanza: in questi giorni parte la mobilitazione di 70 italiane/i residenti all'estero per raccogliere le adesioni nei consolati in giro per il mondo; nel frattempo, ogni cittadino può firmare nel proprio Comune di residenza, utilizzando le informazioni necessarie reperibili alla pagina referendum.eutanasialegale.it/dove-firmare .