In calo l'inflazione a luglio 2023, ma i prezzi del carrello della spesa sono più cari del 10,4% rispetto a un anno fa
Secondo le stime preliminari, a luglio il dato congiunturale dell'Indice Nazionale dei Prezzi al Consumo (NIC) per l'intera collettività, al netto dei tabacchi, registra un aumento del +0,1% su base mensile.
L'aumento congiunturale dell'indice generale è principalmente dovuto all'aumento dei prezzi degli Alimentari lavorati (+0,9%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, e dei Servizi relativi ai trasporti (+0,4% entrambi), dei Beni non durevoli e dei Servizi vari (+0,3% entrambi); tali effetti sono stati in parte compensati dalla diminuzione dei prezzi degli Energetici, sia regolamentati (-1,5%) sia non regolamentati (-1,3%), degli Alimentari non lavorati (-0,8%) e dei Tabacchi (-0,6%).
L'inflazione di fondo, escludendo gli energetici e gli alimentari freschi, continua a diminuire (da +5,6% a +5,2%), così come l'inflazione al netto solo dei Beni energetici (da +5,8% registrato a giugno a +5,6%).
Il dato tendenziale, rispetto a luglio 2022, si attesta ad un +6%, in diminuzione rispetto al +6,4% del mese precedente.
La decelerazione dell'inflazione è principalmente attribuibile al rallentamento dei prezzi nei Servizi relativi ai trasporti (da +4,7% a +2,4%), nei Beni energetici non regolamentati (da +8,4% a +7,0%) e, in misura minore, negli Alimentari lavorati (da +11,5% a +10,9%), negli Altri beni (da +4,8% a +4,6%), nei Servizi vari (da +2,9% a +2,7%) e nei Tabacchi (da +2,5% a +1,9%). Tali effetti sono stati solo in parte bilanciati dalla pressione al rialzo dei prezzi degli Alimentari non lavorati (da +9,4% a +10,4%) e dei Servizi relativi all'abitazione (da +3,5% a +3,6%).
I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona, per il quinto mese consecutivo, hanno mostrato una lieve riduzione su base annua (da +10,5% a +10,4%), così come quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto (da +5,7% a +5,6%).
L'inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,7% per l'indice generale e a +5,1% per la componente di fondo.
In base alle stime preliminari, l'Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo (IPCA) diminuisce del -1,5% su base mensile, a causa dei saldi estivi che il NIC non considera, e aumenta del +6,4% su base annua (in decelerazione rispetto al +6,7% di giugno).