“Il potere logora chi non ce l’ha”, diceva il mitico Giulio Andreotti. E in effetti così è stato anche per quanto riguarda la rivincita chiesta da Beppe Grillo sulle modifiche allo statuto dei 5 stelle. E’ andato a vuoto, infatti, il tentativo dell’ex garante del Movimento di scommettere sull’astensionismo, con l’obiettivo del mancato raggiungimento del quorum, indispensabile per rendere valide le modifiche dello Statuto. Ha vinto, invece, la mobilitazione pro-Conte portata avanti dall’ex premier, da tutti parlamentari e da tutto il gruppo dirigente del M5s, insomma chi ha ‘il potere’!
A differenza di quanto accaduto nella prima votazione, la soglia del quorum è stata superata con un margine addirittura superiore. Circa il 65 per cento degli aventi diritto (quasi 4000 in più rispetto alla prima tornata) – sempre in base ai dati forniti dal MoVimento – ha confermato il “SI” alla svolta: niente garante e niente vincolo del secondo mandato.
L’addio a Grillo è passato addirittura con l’80,56% dei sì, 16,09% di no e 3,36% astenuti.
Ora si volta pagina. Il M5S è a tutti gli effetti un partito politico come tutti gli altri!
Il voto su alcune parti dello statuto, il secondo dopo che Grillo aveva impugnato il risultato del 24 novembre, certifica ancora una volta la volontà degli iscritti di dare un nuovo assetto al Movimento.
Un M5s che non avrà più la figura del Garante e il vincolo del secondo mandato.
Ma se è vero che l’esito delle votazioni ha consegnato ufficialmente a Giuseppe Conte le chiavi del M5s, non ha posto la parola fine alla guerra tra i due Beppi! Difficile immaginare che Beppe Grillo se ne resti zitto e buono. Nei giorni scorsi era stato lui a decretare “la morte del M5s” così come lo aveva immaginato, per lasciare però spazio ad una non ben precisata nuova iniziativa.
Difficile immaginare che Grillo lascerà il suo simbolo nelle mani di Conte. Per l’ex premier la questione è chiusa, il simbolo appartiene “agli iscritti M5s”. Di tutt’altro avviso il comico genovese, che potrebbe innescare una vera e propria battaglia legale sulla proprietà del logo pentastellato.