Naturalmente, la propaganda salvinista non poteva dimenticare un evento che interessa direttamente e indirettamente così tante persone come gli esami di maturità, oltre al fatto che coloro che li sostengono sono futuri possibili elettori. Quindi, Salvini non poteva mancare auguri e bacioni per ricordare l'appuntamento.

Perché questa premessa? Perché tra i temi di attualità, vi è quello su sport e storia, in cui si parla del ruolo di Gino Bartali, visto non solo come ciclista.

"La tipologia del tema di attualità dal titolo Tra sport e Storia si occupa a fondo della figura sportiva e altrettanto umana del campione di ciclismo Gino Bartali.

Uomo di grande spessore, Gino Bartali è noto per avere sia ottenuto grandissimi successi sul piano sportivo nell'ambito del Giro d'Italia e del Tour de France sia sul piano umano salvando la vita di tantissime persone; il suo nome viene infatti annoverato tra gli uomini giusti. Bartali l'uomo viene annoverato e ricordato anche a Gerusalemme nell'ambito della lista santa dello Yad Vashem che sarebbe il cosiddetto "mausoleo" che ricorda la Shoah. Il riconoscimento come uomo giusto viene dato a Bartali in occasione dei Campionati mondiali che si sono svolti nella sua città, Firenze.

Il suo ruolo è stato fondamentale e ha fatto sì che nel corso della Seconda Guerra mondiale siano state salvate molte vite umane tra gli ebrei destinati ai campi di lavoro nazisti.

A partire da un articolo di Gatti de Il Giornale viene descritta quindi la figura del Bartali uomo dal cuore d'oro e del Bartali sportivo.

Al candidato si richiede - a partire dall'articolo di Gatti - di creare un elaborato su Bartali opportunamente intitolato, basandosi su articoli, su letture, esperienze e dividendolo magari in paragrafi ben titolati."

Dalle leggi razziali, fino alla fine della guerra, gli ebrei erano considerati parassiti, nemici della Patria, sfruttatori e indegni di avere qualsiasi diritto... poco più che dei rifiuti di cui era necessario sbarazzarsi. Il concetto è stato addirittura preso alla lettera, tanto che si è arrivati alla pianificazione del loro sterminio, cui l'Italia ha direttamente partecipato.

Adesso che qualche anno è passato e che quella follia è stata da tempo catalogata come tale, oggi sono in pochi ad accorgersi che si stanno ripetendo gli stessi errori del passato, seppur con protagonisti e metodi diversi. Errori che sono anche questi da catalogare come crimini, perpetrati ad esempio contro migranti, rom, palestinesi e, più in generale, contro chiunque non abbia un'arma di ricatto a supporto dei propri diritti ritenuta sufficiente per essere presa in considerazione da chi eserciti il potere.

Nonostante ciò guardiamo al passato indignandoci, senza accorgerci che quello che accade oggi, non è poi così tanto diverso da quello che accadeva ieri.

Pertanto, è inutile esaltare l'eroismo e la generosità di un campione, anche civile oltre che sportivo, come Gino Bartali quando non si è in grado di capirne l'esempio. Soprattutto da parte di coloro che orgogliosamente si definiscono "sovranisti".

Chissà se qualche studente ne è consapevole e se, parlando di Bartali, lo avrà scritto nel proprio tema. Speriamo.