"Sulla scia del bombardamento arbitrario israeliano sulla Striscia di Gaza stamattina, la Joint Operation Room delle Fazioni palestinesi dichiara quanto segue:

Il popolo palestinese è stato coinvolto nella  sua pacifica battaglia contro l'occupazione israeliana attraverso la Grande Marcia del Ritorno, e noi, nella Joint Operation Room delle Fazioni di Resistenza Palestinese, stiamo con la nostra gente che si riunisce su base settimanale per lottare per la libertà e l'ottenimento di legittime rivendicazioni.

Noi, delle ali armate delle fazioni palestinesi, dichiariamo che tutte le fazioni combatteranno contro i tentativi israeliani di fermare le proteste pacifiche di massa imponendo regole d'ingaggio severe.

La Joint Operation Room delle Fazioni della Resistenza Palestinese elogia gli sforzi compiuti dall'Egitto per servire la causa dei palestinesi e soddisfare le loro legittime richieste e respinge qualsiasi altro tentativo di indebolire gli sforzi egiziani, incluso il lancio di un razzo, come è avvenuto la notte scorsa.

Sottolineiamo esplicitamente che le ali armate delle fazioni palestinesi sono pronte a difendere il popolo palestinese da qualsiasi attacco israeliano, poiché sono esse le responsabili a livello nazionale della sua sicurezza.

Allo stesso tempo, i nostri fucili rimarranno puntati in faccia al nostro nemico."

Quanto sopra riportato è il contenuto di un comunicato di Hamas pubblicato la mattina del 17 ottobre.

Qualche ora prima, nella notte, un razzo sparato da Gaza aveva colpito un'abitazione in un quartiere residenziale di Be'er Sheva o Bersabea, una quarantina di km ad est di Gaza. Le sirene di allerta avevano svegliato la madre che vi abitava con i suoi tre figli e che, insieme a loro, era riuscita a mettersi al sicuro in uno dei rifugi predisposti in città. La casa è andata in parte distrutta. Nell'attacco sono rimasti feriti alcuni civili israeliani.

Israele ha risposto utilizzando degli aerei da guerra che hanno attaccato la città di Deir Al-Balah nell'area centrale della Striscia di Gaza, colpendo degli obbiettivi collegati - secondo l'IDF - al missile lanciato su Be'er Sheva.

A seguito dell'attacco un palestinese, Naji Jamal al-Za'anin (25 anni), è stato ucciso e altri 10 sono rimasti feriti, compresi sei minorenni che andavano a scuola.
Nonostante il comunicato pubblicato all'inizio dell'articolo smentisca qualsiasi responsabilità di Hamas in quanto accaduto, il ministro della difesa israeliano Avigdor Lieberman ha ordinato la chiusura del valico di Karem Abu Salem e di quello di Erez, bloccando così l'ingresso e l'uscita di merci e persone da Gaza e la riduzione dell’area di pesca entro tre miglia nautiche dalla Striscia. Inoltre, il capo dell’esercito israeliano che si trova in visita ufficiale negli Stati Uniti è stato richiamato in Israele.

Ieri lo stesso Lieberman aveva dichiarato: «Abbiamo esaurito tutte le altre opzioni a Gaza. Ora è il momento di prendere decisioni. Dobbiamo colpire seriamente, questo è l’unico modo per riportare la quiete.»

In giornata a Gaza era giunto anche il responsabile egiziano dei rapporti tra il Cairo e i palestinesi, per avvertire i leader di Hamas che Israele avrebbe deciso di lanciare a breve un'altra offensiva militare nella Striscia.