Nel pomeriggio, Johnson ha presentato il nuovo piano per la Brexit (una revisione del backstop sul confine tra Irlanda e Irlanda del Nord), rendendo pubblica la lettera inviata nel pomeriggio a Bruxelles, con i negoziatori europei che adesso dovranno valutare le nuove proposte.

Come è oramai risaputo, il backstop è l'artificio del piano May, in base al quale verrebbe mantenuto lo status quo sul traffico di merci fra l'Irlanda e l'Irlanda del Nord, finché Regno Unito e Europa non trovano una soluzione per gestire la modalità di applicazione dei dazi, evitando di chiudere i confini tra i due Stati. Per i critici tale piano è da considerarsi una specie di cavallo di Troia, che non permetterebbe mai alla Gran Bretagna di uscire dall'Ue.

Questo, invece, è ciò che Johnson propone:

- l'Irlanda del Nord lascerà l'unione doganale dell'Ue insieme al resto del Regno Unito, alla fine del 2021;

- l'Irlanda del Nord, con il consenso dei politici dell'Assemblea dell'Irlanda del Nord, continuerebbe ad applicare la legislazione Ue in materia di prodotti agricoli e di altro tipo, in quella che lui definisce una "all-island regulatory zone";

- l'accordo dovrebbe poi essere riconfermato ogni quattro anni;

- i controlli doganali sulle merci scambiate tra il Regno Unito e l'UE sarebbero "decentralizzati", con la documentazione presentata per via elettronica, mentre sarebbe esiguo il numero di controlli sul territorio. Tali controlli dovrebbero aver luogo lontano dal confine, nei locali commerciali o in "altri punti della catena di distribuzione";

- Infine, il governo promette anche un "New Deal" per l'Irlanda del Nord, con impegni finanziari per aiutare nel passaggio alla Brexit.


Quali sono state la reazioni?

Il DUP, il partito unionista dell'Irlanda del Nord, ha dichiarato che il piano "dimostra l'impegno a lavorare con i nostri vicini" Irlandesi, rispettando "l'integrità della posizione economica e costituzionale dell'Irlanda del Nord nel Regno Unito".

Di tutt'altro avviso lo Sinn Fein che ha accusato il DUP di "poltronismo" e di agire contro gli interessi del popolo nord-irlandese.

Anche per il leader laburista Jeremy Corbyn la proposta di Johnson è "inaccettabile" e addirittura "peggiore" del piano proposto da Theresa May, perché "indebolisce" l'accordo del Venerdì Santo, garanzia di pace nell'Irlanda del Nord.

Anche gli altri oppositori della Brexit in Parlamento hanno dichiarato che non appoggeranno le proposte del premier, a meno che non siano accompagnate dalla promessa di un altro referendum.

Critici comunque Lib Dem e SNP, secondo i quali le proposte significherebbero un duro colpo per l'economia dell'Irlanda del Nord, aggiungendo che non è, quella indicata da Johnson, la via da seguire.

Diplomatico il commento della Merkel che ha rimandato ogni giudizio alle valutazioni del negoziatore europeo sulla Brexit, Michel Barnier.