Per Israele i mandati di arresto per Netanyahu e Gallant corrispondono ad un nuovo caso Dreyfus
"La nostra lotta non è contro gli ebrei, non sono loro i nostri nemici, ma le forze sioniste generate dall'imperialismo e dal colonialismo".
Questo è quanto diceva Yasser Arafat agli inizi del 1970 ad un giornalista Rai (al tempo in cui la Rai riusciva ancora a fare giornalismo). Perché ricordarlo? Perché l'asfissiante propaganda sionista ha sistematicamente e scientificamente cercato di controbattere alle accuse di apartheid prima e a quelle di genocidio adesso come promosse dall'odio nei confronti degli ebrei, confinandole pertanto al perimetro dell'antisemitismo.
Finora, grazie all'attività di lobby, relazioni e finanziamenti, Israele era riuscito a far credere ai "disinformati", nei principali Paesi in cui aveva interesse nel sostenere tale propaganda, che i suoi crimini fossero giustificati dall'ebraicità dello Stato, una sorta di scudo magico che finora ha garantito qualsiasi tipo di impunità, facendo ricadere la colpa di tutto sui palestinesi, cattivi a prescindere in quanto musulmani, sempre e comunque terroristi.
Questa fola è adesso di nuovo utilizzata da Netanyahu e dai suoi sostenitori anche per sconfessare i mandati di arresto per lui e Gallant emessi oggi dalla Corte Penale Internazionale, che dopo sei mesi ha dato seguito alla richiesta del procuratore Karim Ahmad Khan.
Così, l'ufficio del premier israeliano, in una nota, ha definito "antisemita" la decisione della CPI di emettere mandati di arresto contro Netanyahu e Gallant, classificando l'accaduto come un nuovo processo Dreyfus.
Non c'è da stupirsene, visto che finora simili assurdità avevano sempre funzionato. E che tirare in ballo l'antisemitismo sia un'assurdità, lo dicono anche gli ebrei (quelli non animati dal fanatismo sionista)...
Gad Lerner: "Reagire al mandato d'arresto emanato dalla Corte Penale Internazionale contro Netanyahu per crimini di guerra richiamandosi al processo Dreyfus e lanciando a sproposito l'accusa di antisemitismo, è una mistificazione strumentale della storia ebraica oltre che un'ulteriore macchia sulla reputazione di Israele".
Da oggi, nel caso in cui Netanyahu e Gallant si recassero in uno dei paesi che hanno firmato lo Statuto di Roma, di cui la CPI è il braccio esecutivo, dovranno essere arrestati ed estradati per essere processati all'Aia.
Sarà interessante vedere reazioni e decisioni dei sovranisti d'Europa che finora hanno applaudito e/o stretto la mano a dei presunti (si fa per dire) criminali del calibro di Netanyahu o Gallant, di cui hanno tenacemente cercato di giustificarne i crimini.