È partita dallo stabilimento alle 9,30 la manifestazione di sabato dei lavoratori della GKN di Campi Bisenzio, tra le prime "vittime" dello sblocco dei licenziamenti voluto da Confindustria, accettato dal Governo e sottoscritto superficialmente (!!!) da Cgil, Cisl e Uil.

Tra i partecipanti, il sindaco di Campi Bisenzio, Emiliano Fossi, e personalità delle istituzioni regionali. Molte anche le persone giunte da varie parti d'Italia che si sono unite al corteo, che ha toccato vari punti del comune toscano che fa parte della Città metropolitana di Firenze.

Francesca Re David, segretario generale della Fiom Cgil, ha commentato così la situazione che si è venuta a creare: "Gkn è diventata una vertenza simbolo e il governo deve impedire che le politiche industriali in questo Paese le facciano le multinazionali. Il Governo non può consentire che le multinazionali vengano e facciano come gli pare, perché l'industria dell'automotive produce il 27% della nostra bilancia commerciale, perderla e non difenderla significa che l'Italia rinuncia ad essere il secondo paese manufatturiero d'Europa.Al momento sulla trattativa al Mise non c'è nessuna novità – ha spiegato Re David – l'atteggiamento dell'azienda non è cambiato e questo è anche uno schiaffo nei confronti del governo che deve reagire subito altrimenti non so come si metterà nei prossimi mesi".

Nell'ultimo incontro istituzionale alla presenza della viceministra del Lavoro, il fondo proprietario della GKN ha però ribadito la volontà di proseguire nella decisione annunciata del licenziamento collettivo evitando qualsiasi confronto. 

La situazione che si sta creando in Italia ha del paradossale. Infatti, mentre il Paese si sta preparando per ricevere i soldi dall'Europa per la cosiddetta ripartenza, molte aziende approfitteranno della chiusura di agosto per non riaprire a settembre... grazie alla raccomandazione elemosinata dai sindacati a fine giugno agli industriali, con la compiacente benedizione del governo dei... migliori!