Un interessante articolo è comparso sull'evoluzione delle varianti del virus SARS-CoV-2 relativo ad una ricerca coordinata dal professor Fabio Angeli e pubblicata sulla rivista European Journal of Internal Medicine.
www.ejinme.com/article/S0953-6205(22)00389-2/fulltext#relatedArticles
Le due varianti covid Cerberus e Centaurus potrebbero divenire tra loro competitive e allo stesso tempo sinergiche, il che potrebbe trasformarsi in una nuova recrudescenza della pandemia.
Come ho ampiamente scritto, il virus SARS-CoV-2 non è morto. Abbiamo tamponato bene, nel mondo, la sua diffusione, ma non benissimo e neppure in modo definitivo.
Il virus ad Rna ha come sua caratteristica quella di mutare e le mutazioni possono essere piccole e non determinanti oppure capaci di modificare altamente sia l'infettività e quindi la capacità di diffondersi che la sua capacità di creare danni.
Lo rivela un'analisi sulla evoluzione delle varianti del virus SARS-CoV-2 coordinata dal professor Fabio Angeli, docente di Malattie dell’apparato cardiovascolare dell’Insubria, pubblicata sulla rivista European Journal of Internal Medicine il 7 novembre. Autori dell’articolo, con Fabio Angeli, sono Martina Zappa e Paolo Verdecchia.
Dopo l’inserimento da parte dell’European Chronic Disease Center (aggiornamento del 27 ottobre 2022) di BQ.1 (Cerberus) e BA.2.75 (Centaurus) come nuove varianti di interesse ad alto potenziale diffusivo, i ricercatori hanno studiato le loro capacità nel legarsi alle nostre cellule e per primi hanno calato l’evoluzione del virus nello scenario pandemico attuale.
I ricercatori hanno confrontato Cerberus e Centaurus con Omicron 5 (BA.5), variante che ha provocato una anomala ondata estiva nel nostro paese.
Gli autori dello studio hanno dimostrato che Centaurus (BA.2.75) è ancora la variante con più alta capacità di legarsi alle nostre cellule (ben 57 volte maggiore rispetto a Omicron 5) e pertanto con più alto potenziale diffusivo; Cerberus, invece, ha capacità di legame con le cellule non dissimili da quelle di Omicron 5.
Tuttavia, bisogna fare molta attenzione. «Mentre Centaurus mostra una maggiore adesività di legame alle cellule, Cerberus sembra mostrare una maggiore capacità di sfuggire agli anticorpi prodotti dal nostro organismo – dichiara Fabio Angeli – e ciò non esclude che nei prossimi mesi si possa assistere ad una sorta di competizione tra varianti nel cercare di diventare dominanti; questo può far ipotizzare che nuove ondate possano essere causate dalla diffusione contemporanea e sinergica di varianti diverse».
Gli autori concludono il lavoro richiamando l’attenzione sull’importanza di continuare a monitorare la diffusione del virus e la prevalenza delle diverse varianti; a causa delle mutazioni rimane cruciale, per gli autori dello studio, la nuova campagna vaccinale con vaccini bivalenti (costruiti appositamente contro le nuove varianti) e, nel caso di un significativo incremento dei contagi, l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.
Per conoscere di più dello stesso autore:
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