Al Franchi, Fiorentina e Atalanta pareggiano 1-1 nell'ultimo match per la 30.a giornata di Serie A. Nel primo tempo le due squadre si equivalgono, anche se in termini di occasioni e tiri si fa preferire la Viola.

Però è l'Atalanta a passare in vantaggio con Maehle che, commettendo un netto fallo in gioco pericoloso, si impossessa della palla ai limiti  dell'area viola, si presenta a tu per tu con Terracciano e lo infila da pochi passi.

L'arbitro Guida non vede o fa finta di non vedere il fallo e i bergamaschi si portano sull'1-0.

Nella ripresa, praticamente, c'è solo la Fiorentina in campo, con Brekalo, subentrato ad Ikone, che rende più incisiva la manovra sulla fascia sinistra.

L'undici di Italiano pareggia nel primo quarto d'ora con un rigore trasformato da Cabral a seguito di un fallo di mano di Toloi che, pochi minuti dopo, probabilmente stizzito dalla decisione di Guida arrivata dopo una lunga valutazione del Var, fa fuori Brekalo, costretto ad uscire, con un intervento volontario che non gli costa neppure il giallo.

In campo c'è solo l'undici di Italiano. L'Atalanta cerca solo il contropiede e lo trova negli ultimi minuti per una palla persa da Bianco, ma Boga spreca.

In precedenza la Fiorentina aveva sfiorato il raddoppio con un palo pieno di Biraghi su punizione, un salvataggio oltre il miracoloso di Sportiello che toglie dalla porta una palla colpita di testa da Bonaventura che sembrava già entrata e da una bordata in area di Cabral finita però alta.

L'Atalanta deve ringraziare la buona sorte per il punto conquistato a fatica al Franchi e in classifica si porta a 49 punti, a -2 dal quinto posto dell'Inter. I viola, al 14° risultato utile consecutivo, l'ottavo in Serie A, consolidano il nono posto.

A fine gara da segnalare la solita sceneggiata dell'ormai inqualificabile Gasperini che, stavolta negli spogliatoi, ha insultato i dirigenti della Fiorentina rischiando addirittura la rissa. Un classico. Questa volta, però, non potrà giustificarsi prendendo a pretesto il pubblico che lo ha insultato... ha fatto tutto da solo.

Lo show di Gasperini a Firenze è ormai diventato un classico (va avanti da anni) e sembra che alla giustizia sportiva non interessi che un allenatore abbia atteggiamenti che poi possano avere influenza negativa sui comportamenti delle tifoserie.  



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