Il presidente della commissione Antimafia Nicola Morra sabato scorso, scortato, è stato protagonista di un’incursione negli uffici della centrale operativa territoriale dell’azienda sanitaria di Cosenza, in contrada Serra Spiga.

Sino a qualche settimana fa il centro si occupava delle prenotazioni dei vaccini, oggi competenza della Regione Calabria che ha istituito una piattaforma informatica, in collaborazione con Poste Italiane.

Con tono definito «furente», Morra si sarebbe scagliato contro il direttore Mario Marino e contro i cinque medici dello staff, tra cui due donne, indicandoli come «incapaci» perché «non in grado di gestire la somministrazione dei vaccini».

Nel corso della discussione avrebbe chiesto agli agenti di scorta di identificare tutti i medici presenti.
 «Il senatore Morra si è presentato in ufficio e ha chiesto chi fosse il responsabile. Subito dopo, ha iniziato ad inveire contro di me incolpandomi del fatto che due suoi parenti, ottuagenari, non erano stati ancora chiamati per la somministrazione del vaccino»,

dice il direttore Marino con voce flebile per via del malore avuto dopo il «blitz» di Morra.

«Ho cercato di tranquillizzarlo, facendolo entrare nella mia stanza, ma non c’è stato verso. Il senatore ha continuato ad aggredirmi verbalmente dicendomi che non siamo all’altezza del nostro compito. Non contento, ha chiamato al telefonino il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri e Guido Longo, commissario ad acta della Regione Calabria, lamentandosi con loro che a Cosenza la campagna di vaccinazione andava a rilento e che non ci sono persone all’altezza per gestire questa emergenza».

Questa la versione dei fatti di Nicola Morra pubblicata sulla propria pagina social:

«Sabato mattina, 20 marzo, mi sono recato presso l’azienda sanitaria provinciale (ASP) di Cosenza in viale degli Alimena per fare un controllo, esattamente come ho fatto ad ottobre scorso sempre nei locali di Serra Spiga ed anche 7 giorni addietro quando ho incontrato il Commissario dell’ASP di Cosenza per offrire la mia disponibilità nel sostenere l’azione vaccinale. Ho dovuto prendere atto che le modalità di prenotazione non sono efficaci soprattutto per chi, magari anziano, non ha dimestichezza con internet ed i siti-web.Riguardo alle polemiche: mi farebbe piacere che mi si spiegasse come avrei perorato la causa dei miei suoceri o dei miei genitori. Purtroppo sia i miei genitori che mio suocero sono venuti a mancare tempo fa. Mentre mia suocera si è già vaccinata circa quindici giorni fa poiché rientrante per ragioni anagrafiche nelle categorie a rischio.Successivamente mi sono recato nei locali dell’ASP di Serra Spiga (Cosenza) ed ho incontrato il Dott. Mario Marino responsabile della centrale operativa territoriale, e l’ho messo telefonicamente in contatto con il Sottosegretario Pierpaolo Sileri, con il Dott. Giuseppe Longo Commissario alla sanità per la regione Calabria e con il Dott. Vincenzo La Regina Commissario dell’ASP cosentina al fine di migliorare il servizio prenotazione e tutto quanto riguardi la somministrazione vaccinale in Calabria. Questa ispezione è avvenuta a seguito di segnalazioni di cittadini che mi chiedevano d’intervenire vista la scarsità di vaccini ricevuti dai calabresi e, quindi, anche in provincia di Cosenza. Non vedo nulla di strano se il Presidente della Commissione parlamentare antimafia, parlamentare eletto in Calabria, si interessa ed interviene per cercare di aiutare il sistema delle vaccinazioni che in Calabria fa acqua da tutte le parti -lo dicono i numeri-. Nonostante ad oggi la macchina di somministrazione del vaccino funzioni poco e male, questi scarsi risultati non hanno in alcun modo scalfito le retribuzioni dei dirigenti che dovrebbero garantirci ben altri numeri per le vaccinazioni e ben altri livelli d’assistenza sanitaria in un'azienda sanitaria provinciale con circa 1 MLD di debiti!L’ispezione eseguita sabato è una prerogativa di un parlamentare e penso sia dovere di qualunque rappresentante delle Istituzioni provvedere affinché il diritto alla salute venga rispettato anche in Calabria, anche in provincia di Cosenza».