È la sorella gemella di Giorgia Meloni, quella "bona" che vive su Photoshop, che è stata stampata sul manifesto che promuove la manifestazione della destra programmata per il 2 giugno nelle "piazze" d'Italia per provare che l'Italia "non si arrende" anche se non è specificato a chi o a cosa... probabilmente all'idea di voler diventare primatista. Chissà?
"Il 2 giugno - scrive la Meloni, ma quale delle due non è dato sapere - saremo in tantissime piazze, con iniziative simboliche, per dare voce alla voglia di libertà e all'orgoglio del popolo italiano. In piazza per rappresentare l'Italia dimenticata a cui il governo finora ha chiesto moltissimo, promesso molto e dato pochissimo, in molti casi zero. A luglio invece tenetevi pronti per una grande manifestazione nazionale!"
Quindi, quella del 2 giugno è una manifestazione di "riscaldamento", come un allenamento prima di riprendere le competizioni, quelle vere.
Lo conferma anche l'altro sovranista - quello che si è accorto che faceva più affari dicendo "prima gli italiani" invece di "prima i padani" e che per questo ha smesso di mandare a quel paese i napoletani sostituendoli con gli africani - Matteo Salvini (anche lui nel "suo" manifesto ha messo la faccia del fratello gemello, che bello non si può definire, ma perlomeno non è ancora diventato obeso):
"Un 2 giugno di Orgoglio Italiano nelle piazze di tutta Italia: per ritrovarci (in tutta sicurezza e rispettando le regole) e per far sentire la voce di cittadini, aziende e lavoratori dimenticati, nonostante i tanti, troppi annunci del governo. L'Italia vuole ripartire, l'Italia non si arrende, ma è l'ora dei fatti.Sarà un assaggio della manifestazione nazionale che stiamo organizzando a Roma il 4 luglio, insieme agli amici di Fratelli d'Italia e di Forza Italia. Vi aspettiamo!"
Anche Salvini, quindi, ci fa sapere che quella del 2 giugno è una manifestazione di riscaldamento, tanto per sciogliere i muscoli dopo il fermo. Naturalmente, un allenamento in sicurezza, ma comunque non singolo, bensì in squadra e forse anche in squadraccia.
C'è solo un dubbio che rimane. Le piazza della Meloni sono generiche e non meglio specificate. Quelle di Salvini, invece, sono almeno 100. Il problema, però, è che adesso ne mancano ancora una trentina per arrivare a quel numero. Vedremo se nel frattempo, naturalmente in sicurezza, entro il 2 giugno arriveranno anche le altre.