Dopo l'incontro ufficiale di ieri con il capo dello Stato, Sergio Mattarella, cui è seguito nel pomeriggio quello con i presidenti di Senato e Camera, sabato il presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping, ha incontrato a Villa Madama il premier Conte per la "firma degli accordi e delle intese tra i competenti ministri italiani e cinesi e tra le imprese dei due Paesi", come riportato in una nota di Palazzo Chigi.
Venerdì, Mattarella aveva descritto Italia e Cina come "due civiltà dotate di immensi patrimoni culturali, attente alla qualità e alla bellezza. Due sistemi economici, produttivi e manifatturieri complementari, chiamati a generare sinergie sempre più stimolanti", annunciando anche intese a margine dell'accordo firmato sabato.
L'accordo odierno relativo al Bri (Belt and Road Initiative), o se si preferisce sulla "via della seta", è un lungo elenco di dichiarazioni d'intenti che impegnano Italia e Cina principalmente su investimenti infrastrutturali congiunti nei settori del trasporto marittimo, dei porti e della logistica, con timori, da parte dei critici, sulla sicurezza italiana, anche in relazione al fatto che il nostro Paese è membro della Nato. I porti, infatti, secondo alcuni, in base all'accordo firmato potrebbero essere utilizzati anche per scopi militari.
Anche se al Governo ci fosse stata una qualsiasi altra forza politica l'accordo sulla Bri con la Cina sarebbe stato firmato comunque. Tuttavia, le opposizioni rinfacciano all'attuale maggioranza di averlo siglato senza concordarne prima i contorni con l'Europa.
"È giusto che l’Italia abbia dei rapporti con un partner eccezionale come la Cina per crescere e svilupparli - ha detto il neo segretario Pd Nicola Zingaretti - ma l’Italia ha fatto una gaffe enorme mettendosi di fatto isolata in Europa rispetto ai nostri principali alleati".
Sulla stessa linea, il presidente francese Macron che nel colloquio avuto venerdì con il nostro premier ha detto a Conte che "se ci si vuole muovere come potenza, serve un coordinamento europeo. Lavorare come piccoli club non è un buon approccio. Pechino è rivale sistemico dell’Ue, oltre che partner economico".
Xi Jinping proseguirà il suo viaggio in Italia con una visita, in forma privata, a Palermo.