Uscirà nelle prossime settimane per la casa editrice Ladolfi, nella collana Perle la silloge "D'argilla e neve e cinque poesie in dialetto lucano" della scrittrice Maria Pina Ciancio.

Il filo conduttore di questa raccolta, è quello del rapporto con la terra d'origine,  l'emigrazione, la marginalità dei luoghi, lo spopolamento dei piccoli paesi, il conflitto e le contraddizioni tra tradizione e modernità.

Si tratta di tematiche care all'autrice che sono state già affrontate in altri suoi libri, in particolare nella raccolta Storie Minime e una poesia per Rocco Scotellaro (Fara Editore, 2009), premiata in svariati concorsi letterari.

Accanto a questi temi, i ricordi d'infanzia, gli affetti familiari, l'amore.

Chiude la raccolta, la sezione "Cinque poesie in dialetto lucano", testi scritti nel dialetto d'origine dell'autrice, San Severino Lucano, un piccolo paese di montagna nel cuore del Parco Nazionale del Pollino.

Maria Pina Ciancio di origine lucana è nata a Winterthur in Svizzera nel 1965.  Ha pubblicato testi che spaziano dalla poesia, alla narrativa, alla saggistica. Tra i suoi lavori poetici più recenti ricordiamo Il gatto e la falena (Premio Parola di Donna, 2003), La ragazza con la valigia (Ed. LietoColle, 2008), Assolo per mia madre (L'Arca Felice 2014), Tre fili d'attesa (LucaniArt 2022). Suoi scritti e interventi critici sono ospitati in cataloghi, antologie e riviste di settore. Dal 2007 è Presidente dell’Associazione Culturale LucaniArt.

Il sito web di riferimento dell'autrice si trova all'indirizzo:
https://cianciomariapina.wordpress.com/