Il Servizio Sanitario Nazionale? Meglio toglierlo alle regioni e affidarlo allo Stato
In occasione della presentazione del rapporto sulla gestione del Covid nelle varie regioni italiane, queste le dichiarazioni rilasciate oggi da Walter Ricciardi, professore di Igiene generale e applicata all'Università Cattolica e consulente del governo per l'emergenza Covid.
"La Covid-19 - ha dichiarato Ricciardi - ha improvvisamente messo a nudo fino in fondo la debolezza del nostro sistema sanitario e la poca lungimiranza della politica nel voler trattare il Servizio Sanitario Nazionale come un'entità essenzialmente economica alla ricerca dell'efficienza e dei risparmi, trascurando il fatto che la salute della popolazione non è un mero fringe benefit, ma un investimento con alti rendimenti, sia sociali che economici. Il Servizio Sanitario Nazionale è arrivato a questo tusnami totalmente impreparato. l'eroismo dei medici e infermieri ha tenuto, ma da questa lezione dobbiamo capire che il Servizio Sanitario Nazionale è una risorsa preziosa".
Concetto ribadito anche dal direttore scientifico dell'Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, Alessandro Solipaca: "L'esperienza vissuta ha dimostrato che il decentramento della sanità, oltre a mettere a rischio l'uguaglianza dei cittadini rispetto alla salute, non si è dimostrato efficace nel fronteggiare la pandemia. Le Regioni non hanno avuto le stesse performance, di conseguenza i cittadini non hanno potuto avere le stesse garanzie di cura. Il livello territoriale dell'assistenza si è rivelato in molti casi inefficace, le strategie per il monitoraggio della crisi e dei contagi particolarmente disomogenee, spesso imprecise e tardive nel comunicare le informazioni.Continuare ad affidare la sanità alle Regioni è pertanto completamente illogico e antiscientifico. Si va verso una sanità globale e noi non possiamo più permetterci di affidarla agli enti locali. Con il messaggio che locale è bello e nazionale è brutto, saremo condannati a una disomogeneità eterna".