Sulla questione del patrocinio al XIII Congresso mondiale delle Famiglie che si svolgerà a Verona nel prossimo fine settimana, è arrivata finalmente la decisione del premier Conte che ha comunicato che la Presidenza del Consiglio non darà alcun patrocinio alla manifestazione.
"È importante chiarire - ha detto Conte - che alla mia attenzione e a quella dei miei uffici non è mai giunta alcuna richiesta di patrocinio da parte degli organizzatori dell'evento e che il patrocinio è stato concesso dal Ministro per la famiglia e la disabilità, Lorenzo Fontana, di sua iniziativa, nell'ambito delle sue proprie prerogative, senza il mio personale coinvolgimento né quello collegiale del Governo."
Perché il patrocinio è stato tolto? Conte non lo fa sapere, dichiarando solo che "all'esito di un'approfondita istruttoria e dopo un'attenta valutazione dei molteplici profili coinvolti, ho comunicato al Ministro Fontana la opportunità che il riferimento alla Presidenza del Consiglio sia eliminato e gli ho rappresentato le ragioni di questa scelta"... ma senza elencarle.
Ma gli organizzatori del Congresso non sembrano averlo capito, riportando sulla loro pagina Facebook questo intervento, durante un question time, del ministro della Famiglia Lorenzo Fontana...
È tutto in regola dal patrocinio ai temi che verranno trattati, dicono gli organizzatori. In realtà però, il patrocinio che avranno è solo quello del ministro della Famiglia che, autonomamente e improvvidamente aveva impegnato il Governo senza averne titolo e senza darne comunicazione.
"Rimarrà il patrocinio con esclusivo riferimento al Ministero della Famiglia - ha detto Giuseppe Conte - e ovviamente ciascun esponente del Governo sarà libero di partecipare all'evento, esprimendo le proprie convinzioni sui vari temi che saranno oggetto di discussione."
Ma quanto ai temi trattati, il premier ha ricordato "che il criterio fondamentale che ispira ogni azione di questo Governo è il rispetto della persona, della sua dignità individuale e sociale, indipendentemente dall'orientamento sessuale e a prescindere dalle scelte compiute nella sfera di vita privata, che va protetta da ogni indebita interferenza.
Questo Governo si propone di tutelare con la massima attenzione ed energia la famiglia fondata sul matrimonio, senza che questo possa in alcun modo compromettere il riconoscimento giuridico e la piena legittimazione delle unioni civili e delle diverse forme di convivenze basate su vincoli di natura affettiva".
In pratica gli estremisti del conservatorismo cattolico sono stati avvertiti. Divertitevi quanto volete ad invocare il ritorno al medioevo, ma i diritti civili in Italia (non molti in realtà e non sempre correttamente applicati) non saranno modificati... in peggio, neppure dal Governo del cambiamento.