Recenti ricerche dimostrano che il fumo incide anche sulla memoria. L'elenco è lungo: danni all'apparato cardiovascolare, alla pelle, ai polmoni.

Una nuova legge e nuove restrizioni sono in arrivo, tra cui l'obbligo di fumare anche all'aperto. Si parla di posti come fermate autobus,  metro, parchi pubblici, cimiteri, aree dedicate ai cani, stadi e strutture sportive, code per accedere luoghi pubblici, ai musei ecc.. Si cerca di imitare il modello New York dove dal lontano 2011 è vietato fumare.

Nel 2016 Melbourne è diventata la prima città completamente smoke free al mondo, seguita poi da altre città tra cui Milano, dove il sindaco  Beppe Sala ha espresso la volontà di voler adottare iniziative per migliorare l’ambiente e la salute dei cittadini, prevedendo che la città diventi smoking free entro il 2030.  Non subire il fumo passivo è un diritto di ogni cittadino, che coincide con il diritto alla salute. 

Ma parliamo ancora dei danni del fumo. Fumare restringe il cervello. Non parliamo di danni solo a cuore e polmoni, ma il fumo mangia cellule di materia grigia, con tutto ciò che ne consegue. Tutto ciò si traduce in sintomi quali perdite di memoria fino alla riduzione delle potenzialità del cervello. Le ricerche rivelano che i fumatori sono a forte rischio di declino cognitivo e di Alzheimer.

Quindi anche il fumo passivo all'aperto può avere le sue conseguenze sulla salute delle persone.  Fumare all’aperto ha un impatto sulla qualità dell’aria; la sigaretta ha infatti una elevata capacità di generare particolato fino (PM10) e ultra fino (PM2.5), entrambi molto pericolosi per la salute perché considerati responsabili di malattie respiratore, allergie, problemi cardiaci e ictus.

Per smettere di fumare esistono diversi metodi: Terapie farmacologiche e sostegno psicologico. Infine, le sigarette elettroniche non sono l'alternativa migliore.