Un incidente, una pausa forzata e la riscoperta del sé attraverso le parole. Joseph Bianchettini costruisce con i suoi versi un ponte tra dolore e bellezza. Un’intervista intima che svela il senso profondo del suo scrivere: ascoltare, sentire, ricordare, vivere con pienezza anche l’imperfezione.

 

Bentrovato. Joseph. “Del Mare, dell’Amore e di altre Piccole, grandi Cose” presenta echi delle tue esperienze personali?

Ciao a tutti, e grazie per la domanda.

Senza dubbio, ogni opera che nasce da dentro porta con sé qualche frammento  di esperienza personale, spesso nascosto tra le parole.

Nel mio caso, sì, Del mare, dell’amore e di altre piccole e grandi cose, contiene molto di me:  le emozioni che ho vissuto, le persone che ho incontrato, i luoghi che ho amato  e le sfide che ho affrontato.

Potrei dire che è quasi un’opera autobiografica, anche se filtrata attraverso la poesia e l’immaginazione. In ogni verso c’è un pezzetto di Joseph, anche quando non si vede subito.

Com’è nata la tua passione per la scrittura? Quali sono i generi e gli autori che più ti hanno ispirato?

La passione per la scrittura ce l’ho da sempre, sin da quando ero piccolissimo. È cresciuta con me, diventando una compagna costante nel mio cammino, specialmente durante l’adolescenza,  quando ha preso davvero il volo.

Per quanto riguarda i generi e gli autori, in realtà non saprei dire con precisione. A ispirarmi non è solo la letteratura o la poesia in senso stretto, ma tutto ciò che è arte: la musica, la natura, la quotidianità, le persone che incontro, le emozioni che vivo.

Ogni esperienza, ogni frammento di vita, un film o un’opera d’arte, tutto si mescola in un grande melting pot di sensazioni e riflessioni che poi si riversano nella mia scrittura. 

La vita stessa è la mia più grande fonte di ispirazione.

C’è un componimento a cui sei particolarmente legato? Perché?

Questa è una domanda davvero difficile… È un po’ come chiedere a un padre quale dei suoi figli ama di più. Ogni poesia che ho scritto è importante per me, unica, perché racchiude un’emozione precisa, un momento della mia vita, una personale verità vissuta.

Non saprei dirti quale sia la più bella o la più significativa: lascio questo compito ai lettori. 

Io sono profondamente legato a tutte, perché ognuna, a suo modo, mi ha aiutato a crescere,  a comprendermi, a superare delle fasi della vita.

Sono tutte tappe del mio percorso umano e creativo,  e per questo le accolgo e le stimo profondamente, una per una.

Vorresti trasmettere un messaggio al tuo pubblico di lettori?

Sì grazie molto volentieri. 

Vorrei dire una cosa semplice ma sincera: custodite con cura le piccole cose.

Viviamo spesso aspettando grandi eventi, grandi risposte… ma la vita vera è fatta di dettagli,  di emozioni sottili, di attimi che sembrano invisibili ma che ci cambiano dentro.

Del mare, dell’amore e di altre piccole, grandi cose nasce proprio da lì: dal bisogno di fermarmi, ascoltarmi e trasformare anche il dolore in qualcosa di vivo, che potesse arrivare al cuore di chi legge. Se potessi trasmettere un messaggio, sarebbe questo: non abbiate paura di sentire, di amare, di cadere, di perdervi. Perché anche nei momenti più fragili, c’è bellezza, e da quella bellezza può nascere una poesia, o magari una nuova versione di voi stessi.

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