Cosa c’è di più sbagliato nella politica che gestisce un qualsiasi Comune?
Le ideologie “di parte” dei vari partiti al potere amministrativo!
Questo è un concetto che nessun amministratore di un qualsiasi partito politico che gestisce un qualsiasi Comune d’Italia vorrebbe mai discutere!
E questo succede anche nel nostro Comune: Perugia.
A volare più in alto delle nuvole e dei temporali che nascono dalla politica cittadina e che possono procurare ingenti danni sociali, è difficoltoso e sempre non gratificante. Ma comunque abbiamo sempre l’obbligo di farlo.
In altre parole: chi, come noi non crede più nei partiti e nella loro politica che, a tutt'oggi, viene data da mangiare alla gente della nostra Perugia come "pappa" che da venti anni a questa parte non è cambiata minimamente di sapore, va, per amore o per forza, a cercare altre pietanze che nulla abbiano a che fare con la ormai pseudo divisione ideologica di destra e sinistra. Per ciò, chi lo fa, se la passa male perché, da ogni parte, c'è chi è pronto a lapidarlo come un eretico nel vecchio e bigotto Medioevo.
Poi, dopo che vi si è aggiunto chi, in nome della fede per quei nuovi movimenti, da me definiti "New ace", che la mia "anima politica" non è arrivata a comprendere fino in fondo e forse mai arriverà, il gioco è fatto!
Forse molti concittadini, nella consultazione elettorale del 2014, per il rinnovo del nostro Comune, dove siamo passati ad una gestione di destra, hanno pensato che un nuovo avvento sarebbe servito come riscatto politico da una disastrata situazione precedente, cercando di lasciarsi alle spalle una mala gestione che la sinistra aveva messo in atto in modo sconsiderato.
Purtroppo però, molti di noi, si sono dovuti ricredere quasi subito perché è ormai chiaro, soprattutto con la conferma della stessa destra nelle elezioni amministrative del 2019, che poco o nulla è cambiato in quanto, anche se in direzioni diverse, le identità ideologiche di antichi principi sopravvivono nella testa dei rispettivi portatori come valori del tutto astratti e scollegati dalle esigenze delle nuove realtà sociali, i quali obsoleti valori, stanno procurando nella politica perugina, pochissime differenze perché responsabili di una staticità incapace di trasformarsi in diversi e magari contrapposti programmi di gestione amministrativa, necessari per dare una precisa direzione alla nostra città.
In altre parole ciò significa che la politica amministrativa che tutt’ora ci amministra (come succedeva anche prima con la sinistra) è volta verso degli obbiettivi che guardano soprattutto a dei risultati che garantiscano, al momento opportuno, di portare più voti dalla propria parte che a soddisfare veramente le esigenze dei propri amministrati.
Però non siamo ingenui e ne comprendiamo i motivi! Tutti sappiamo benissimo che gli interessi e gli equilibri politici che ci sono, che siano immediatamente comprensibili o no alla maggior parte di chi subisce, determinano la stessa politica e ciò che deve o non deve fare!
“Perugia: Social City” ha sempre cercato soluzioni migliori ai problemi, senza neanche minimamente porsi il problema da quale parte della sponda politica arrivassero, facendosi solo una domanda e cercando di darsi l’onesta risposta; chi è il dante causa e chi ne trae vantaggio.
Qualcuno, strumentalmente, afferma che dichiararsi "né di destra, né di sinistra" è un modo nuovo di essere "fascisti".
Affermazione alquanto risibile, falsa e strumentale perché, chi si dichiara apartitico, esprime un concetto molto diverso da tale comportamenti anzi, per dirla esatta; diametralmente opposto in quanto portare avanti, senza nessun timore, questo principio politico, significa avere il coraggio di riconoscere la verità a chi la possiede e quindi stare da quella parte, in quel preciso istante e per quello specifico problema, senza nessuna remora che è tipica in chi ha avuto un indottrinamento ideologico in conseguenza della militanza in un ambiente che, per la parzialità di vedute, limita l'oggettività prospettica di tutti i problemi che va ad affrontare e quindi la impossibilità di risolverli nei migliore dei modi.
In tutto questo "non cambiamento di metrica politica" non resta che una speranza per noi cittadini: la nascita di una nuova coscienza politica, che abbia lo spirito di guardare in avanti, portatrice di una prospettiva nuova, imparziale e alla portata di tutti i perugini e non solo di chi ha o non ha le tessere politiche in tasca di un determinato colore e che sia capace di ridare ai propri concittadini la fiducia persa.
Giampiero Tamburi (Perugia: Social City)