La coop rossa CCC affida una consulenza da 150 mila euro al fratello del ministro Boschi
Può il fratello di un ministro di un Governo in carica assumere un'incarico in un'azienda privata? E perché non dovrebbe? La risposta affermativa è ovviamente dovuta.
Poniamo però la domanda aggiungendo qualche informazione in più, Può Emanuele Boschi, fratello del ministro delle Riforme Maria Elena Boschi assumere in incarico che prevede, pare, un compenso da 150.000 euro da un'azienda del mondo delle cooperative (rosse)?
Anche in questo caso la risposta non può che essere affermativa, ma non può non far sorgere domande o far sorgere qualche perplessità. Il 33enne commercialista Emanuele Boschi, il cui curriculum, pur bravo che sia non potrà essere molto corposo, ha ricevuto, come riportato da Il Fatto Quotidiano in un articolo di Marco Lillo, un incarico di consulenza per occuparsi della due diligence sulle attività di CCC, il Consorzio Cooperative Costruzioni, uno tra i principali gruppi del settore delle costruzioni a livello nazionale.
Tradotto letteralmente, la diligenza dovuta è in genere l'attività di indagine sullo stato di salute di un'azienda che sta per essere acquisita, in modo da valutare costi e fattibilità dell'operazione. Viste le dimensioni di CCC è anche possibile che la consulenza riguardi i conti interni alla stessa azienda. Infatti, non è un mistero che CCC sia un colosso, ma dai piedi di argilla, tanto che ha dato vita ad un nuovo consorzio, Integra. E l'attività del consulente Boschi sarà, insieme ad altri professionisti, anche quella di occuparsi delle problematiche fiscali relative a questa nuova impresa che vede la partecipazione di 116 soci.
Come detto in precedenza, non c'è niente di male in tutto questo. Resta solo il dubbio che tale incarico possa esser stato un favore ad un membro del Governo come merce di scambio per ottenere un occhio di riguardo in relazione agli affari, non prosperi, del Consorzio Cooperative Costruzioni nel caso ciò si renda necessario. In pratica, si prospetta un futuro conflitto d'interessi.
Ma non è solo questo il problema. Infatti, come fanno notare alcuni utenti sui social network, ci sono molti giovani più che preparati per ottenere un incarico come quello affidato al fratelleo del ministro. Perché a lui a 33 anni è stata affidata una consulenza da 150 mila euro, mentre giovani con lauree e master non riescono neppure a trovare uno straccio di lavoro?