Nonostante i trentamila russi impegnati a Kharkiv, l'Ucraina è riuscita a fermare l'avanzata
Kyrylo Budanov, capo dell'intelligence della difesa ucraina, martedì ha affermato che l'avanzata russa nell'oblast di Kharkiv (che secondo il capo del Consiglio di Sicurezza ucraino, Lytvynenko, in un'intervista all'agenzia Afp ha detto che sia supportata da 30mila uomini) si è fermata. Ha poi aggiunto che le forze di difesa di Kiev respingeranno i russi oltre confine e che attualmente non si registra alcuna escalation nell'oblast di Sumy.
"Attualmente - queste le parole di Budanov - è in corso un'operazione dei russi sul confine nell'oblast di Kharkiv. Dire che il nemico abbia ottenuto un successo significativo sarebbe falso. Tuttavia, è importante ricordare che la situazione è piuttosto tesa e in rapida evoluzione, anche se a partire da ieri sera, a mio avviso, è emersa una rapida tendenza al stabilizzarsi.In sostanza, il nemico è già stato bloccato poco dopo oltre il confine ucraino, e le Forze di Difesa ne hanno fermato l'avanzata per poi iniziare a spingere i russi nel loro territorio. Per quanto riguarda l'oblast di Sumy [subito a nord, ndr], Mosca avevano pianificato un'operazione simile. Attualmente mantengono piccoli raggruppamenti di forze al confine (la città di Sudzha dal lato della Federazione Russa), ma la situazione non ha ancora permesso loro di impegnarsi in azioni attive e di attuare il loro piano".
Budanov ha concluso che la situazione, per ora, "non è catastrofica", precisando che l'obiettivo principale dell'attuale operazione russa al confine è finalizzato solo a creare caos e panico per demoralizzare popolazione ed esercito ucraini, con Kiev che, comunque, a seguito dell'attacco ha rimosso il comandante della regione nordorientale, Yuriy Galushkin, sostituendolo con il generale di brigata Mykhailo Drapaty.
Più o meno dello stesso avviso anche il Dipartimento di Stato Usa che non ritiene che i russi abbiano particolari possibilità di sfondare il fronte dal lato di Kharkiv.
Ieri il ministro degli Esteri Lavrov, appena riconfermato nell'incarico, ha dichiarato che se i Paesi occidentali vogliono risolvere il conflitto ucraino intervenendo sul campo di battaglia, "Mosca è pronta".