Il 25 novembre è la Giornata Mondiale Contro la Violenza sulle Donne, un'occasione per ricordare le vittime di violenza di genere e sensibilizzare l'opinione pubblica sulla necessità di combattere questa piaga che ancora oggi affligge la nostra società.

In particolare, quest'anno la giornata si svolge in memoria di Giulia Cecchettin, una giovane donna  assassinata recentemente dal suo ex fidanzato. Il caso ha suscitato un'ondata di sdegno e di indignazione in tutto il paese, mettendo in evidenza la necessità di una maggiore consapevolezza e di azioni concrete per contrastare la violenza di genere.

Tuttavia, come si è già detto, la giornata mondiale contro la violenza sulle donne non è solo un'occasione per ricordare le vittime, ma anche un'opportunità per riflettere su ciò che possiamo fare quotidianamente per contrastare questa piaga.


È vero che durante la giornata si svolgono manifestazioni e iniziative in tutto il mondo per sensibilizzare l'opinione pubblica e raccogliere fondi per le organizzazioni che si occupano di contrastare la violenza di genere. Ma è anche vero che spesso queste iniziative rimangono circoscritte a un giorno dell'anno, mentre nella vita quotidiana non sempre facciamo abbastanza per contrastare la violenza di genere.

In primo luogo, è necessario che cambiamo il nostro modo di pensare e di agire. Non possiamo limitarci a condannare la violenza di genere solo quando succede qualcosa di drammatico, ma dobbiamo essere attenti anche ai piccoli episodi di violenza che accadono ogni giorno.

Ad esempio, non dobbiamo tollerare più il body shaming, ovvero l'umiliazione e la diffamazione di una persona attraverso commenti denigratori sul suo aspetto fisico. Non dobbiamo più tollerare le battute e i commenti sessisti e discriminatori che si sentono spesso in televisione, nei social media e nella vita quotidiana.

Inoltre, impariamo a credere alle donne che denunciano episodi di violenza. Spesso, le vittime di violenza di genere vengono messe in discussione e accusate di aver mentito o di aver cercato di attirare l'attenzione su di sé. Questo atteggiamento deve cambiare e dobbiamo imparare a credere alle vittime e a supportarle.

Infine, dobbiamo essere più consapevoli del nostro linguaggio e delle nostre azioni. Non dobbiamo utilizzare termini o frasi che possano essere considerati offensivi o discriminatori. 

Non limitiamoci a partecipare a manifestazioni in piazza, ma guardiamoci attorno, alla nostra vicina di casa, amica che ci chiede aiuto, non voltiamo la testa dall’altra parte. Possiamo salvarla. 

La giornata mondiale contro la violenza sulle donne è un'opportunità per riflettere su questi aspetti e per impegnarsi a fare di più per contrastare la violenza di genere. Non possiamo limitarci a partecipare a manifestazioni e a scrivere sui social media per un giorno all'anno, ma dobbiamo fare di più per cambiare la nostra società e creare un ambiente più sicuro e uguale per tutte le persone.

Quando Giulia Cecchettin e le altre vittime di violenza di genere diventeranno solo un ricordo lontano, sarà troppo tardi per chiedere scusa. È il momento di agire e di fare di più per contrastare la violenza di genere, non solo il 25 novembre, ma tutti i giorni dell'anno.

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