di Vincenzo Petrosino - Oncologo Chirurgo - Salerno.   Come ho più volte avuto l'occasione di scrivere, il coronavirus purtroppo non è morto e neppure sconfitto, sta girando nel mondo e gli effetti potranno essere imprevedibili.

Alcuni Paesi sembrano non essersene resi conto e la riduzione delle misure di allentamento ha avuto conseguenze negative sulla ripresa dei contagi.

Il coronavirus, un Rna virus, non è nulla di completamente sconosciuto alla scienza. Come ho già scritto, appartiene ad una categoria di virus che ha caratteristiche proprie di imprevedibilità e capacità di mutare.

Si stima che solo il 10% di coloro che siano stati o sono contagiati dal Sfars-CoV-2, anche se asintomatici, sono responsabili dell’80% dei contagi. Tra l’altro, nella popolazione, non conosciamo ancora se l’immunità sia duratura e quanto forte nel presente e nel futuro.

In questo momento possiamo registrare una riduzione della carica virale, che nel caso del corona virus è determinante, nascondendoci da esso e attuando misure di distanziamento sociale.

Il caldo non sembra un fattore molto determinante o per lo meno, diciamo, "distruttivo" del virus perché il contagio si diffonde anche nei Paesi con temperature equatoriali o superiori.  

Diciamo e sempre con parole semplici per raggiungere a tutti, che il virus, imprevedibilissimo, sta girando tra la popolazione riproducendosi e facendo attenzione a non creare troppi morti, proprio per sopravvivere.

Sembra un paradosso, ma la lotta virus uomo è bilaterale, entrambi reagiscono e si adattano alla situazione.

Cosa farà il virus a settembre?  Diciamoci la verità, tutta la verità.

Qui non si deve giocare a chi indovina, la realtà è una sola: il virus stesso è imprevedibile come struttura non vivente ad Rna, e bisogna fare attenzione perché è molto probabilmente il prodotto, e non l’unico, di comportamenti umani sbagliati nel passato e nel presente.

Noi umani credendo di fare progresso abbiamo continuamente rubato spazi  alla natura, ne abbiamo alterato gli equilibri e abbiamo consentito e consentiremo anche i famosi "salti di specie".

Non possiamo  e non potevamo non attenderci una pandemia del genere.

Il virus non va visto come un qualcosa di statico, è una forma di non vita dinamica:
fai.informazione.it/4B09A516-85D1-470E-AA81-82E5D644705A/Coronavirus-il-prodotto-umano-di-comportamenti-errati-speranze-e-futuro


Ad oggi, il bilancio dei morti provocati dalla Covid-19, a livello globale, è oltre quota 573mila, secondo i dati della Johns Hopkins University, che indica il numero dei contagiati in 13,1 milioni di persone , di cui 7,2 milioni guarite. L'America Latina ha superato Stati Uniti e Canada per numero di morti diventando la seconda regione più colpita al mondo dopo l'Europa. 

E visto qunto sta accadendo, Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità, ha lanciato l'ennesimo allarme: 

"Voglio essere franco... troppi Paesi vanno verso la direzione sbagliata. Il virus rimane il nemico pubblico numero uno, ma l'azione di molti governi e di molte persone non lo riflette. L'unico obiettivo del virus è trovare persone da infettare. Messaggi ambigui di alcuni leader stanno minando l'elemento cruciale di ogni azione: la fiducia. Non ci sarà un ritorno alla normalità nell'immediato futuro. Ma c'è una roadmap che consente di controllare il virus e di andare avanti con le nostre vite. Si può fare e deve essere fatto. L'ho già detto in passato e continuerò a dirlo: non importa dove un Paese si trovi sulla curva epidemiologica, non è mai troppo tardi per agire". 

Negli Stati Uniti, il paese più colpito al mondo dalla pandemia, il 13 luglio si sono registrati 61.492 nuovi casi di contagio nelle ultime 24 ore, il 51% in più rispetto alla media delle ultime due settimane. Il numero di casi totali confermati è di oltre 3,36 milioni e il numero di morti è 135.615, oltre 426 in più rispetto al giorno precedente ed il 29% in più della media degli ultimi 14 giorni.