UNA LETTERA PER AMARE LE FAMIGLIE
Perché di una lettera sulla famiglia?

Dopo una lettera sull’Eucaristia e sulla Parola di Dio, ci si sarebbe aspettato un intervento sulla Carità (comunione e servizio), ma ho voluto prima soffermarmi sul tema delle famiglie, perché è collegato con il nostro cammino degli ultimi dieci anni: la comunità cristiana del futuro dovrà essere una “famiglia di famiglie”.


Perché del titolo: Lessico Familiare?

Essa si riferisce allo “stile di vita delle famiglie”, ai suoi linguaggi quotidiani, alle forme pratiche che essa è chiamata ad abitare perché diventi un ambiente comunionale e generativo. I suoi legami di sangue possono e devono diventare legami di libertà e di crescita: i rapporti affettivi uomo e donna possono crescere in un cammino di vita, in una storia comune; il rapporto genitori e figli deve trasformarsi da legame di sangue ad evento di libertà, perché i genitori devono scegliere questi figli, mentre i figli devono scegliere i loro genitori. In un tempo in cui la famiglia è la grande malata, possiamo far sperimentare che dono del Vangelo e vita della coppia possono rinascere insieme. Imprestito del titolo.


Perché del sottotitolo: Lettera pastorale aperta?

Lo scritto non contiene un lessico completo con le ventuno lettere dell’alfabeto. Ho scritto solo la sequenza delle lettere che sentivo mature dentro di me. In mezzo ci sono molte altre lettere dell’alfabeto della famiglia che tocca scrivere insieme con le famiglie. Ecco perché è una Lettera pastorale aperta, con molte pagine bianche. Ad ogni lettera dell’alfabeto che svolgo corrisponde una parola che illumina un aspetto dello stile di vita a due con i figli. Inizio ciascuna voce commentando un versetto della parola di Dio, per dare smalto alle parole della vita quotidiana della coppia e della famiglia. Sette sono le parole di questo lessico familiare. E le altre? Nel testo rimangono quattrodici pagine bianche, su cui è scritto solo il titolo della voce e una citazione biblica corrispondente. Rimangono vuote e sono come il silenzio da cui può nascere una parola e un gesto nuovo. Può sembrare un vezzo pubblicare una lettera con pagine bianche, ma l’ho immaginata come una sfida: perché personalmente, in coppia, con i figli, nei gruppi di preghiera e di meditazione, si osi raccontare l’alfabeto della vita.


Come entrare nel testo: due percorsi complementari!

La Lettera pastorale esce in contemporanea a un piccolo volumetto Amoris laetitia, un amore concreto (Queriniana 2022). Il Lessico familiare svolge lo stile della vita di coppia e famiglia, illustrando i tratti che ne definiscono il modo di vivere (l’amicizia, la corporeità, il dialogo, l’educazione, la quotidianità, la sofferenza, la vocazione); mentre il commento ad Amoris laetitia sviluppa la concretezza dell’amore nelle stagioni della vita (il fidanzamento, i primi anni della vita a due, il rapporto tra lavoro e festa nella vita familiare, il tempo della crisi e della prova, il tema della misericordia e del perdono, il discernimento delle situazioni irregolari). Il primo percorso anima la storia della famiglia con il soffio dello Spirito per far brillare lo splendore dell’incontro tra uomo e donna e dell’educazione dei figli; il secondo percorso entra nella carne della vita di famiglia con l’ideale di cui ha bisogno per vivere. Mi piacerebbe che la Lettera pastorale fosse un’opera capace di dire nel frammento la ricchezza inesauribile dell’amore di Cristo per la sua Chiesa, che si dona nell’Eu­caristia. Senza presu­mere di esaurirne il mistero, ma anche senza disperdere la forza della novità cristiana.


Una lettera da personalizzare: famiglie, parrocchie, percorsi diocesani.

Per venire incontro alla prevedibile sorpresa del formato di questa Lettera pastorale aperta, che lascia lo spazio e il tempo per essere completata da parte delle coppie e dei gruppi famiglia, dalle parrocchie e dalle associazioni e movimenti, ho indicato semplicemente per le voci da completare un termine che mi sembrava praticabile per la fantasia di chi vuole comporre un proprio lessico familiare. Ma se uno trovasse anche altri lemmi da sostituire a quelli indicati nelle pagine lasciate in bianco, sarebbe un ulteriore arricchimento. Ho scelto anche una citazione biblica per le voci lasciate alla creatività dei lettori, evocando brani della Scrittura coerenti, affinché possano essere una bussola per la riflessione. È questo un vero atto di sinodalità!


Una lettera da consegnare nella visita alle famiglie.

 Questa lettera pastorale può essere un’occasione opportuna per riattivare la benedizione delle famiglie. La benedizione delle famiglie è una visita alla casa in cui abita la famiglia. Il suo tratto essenziale è di essere un incontro pastorale, in cui il ministro abbandona per così dire il posto sicuro della chiesa, del pulpito e della sua casa, ma non perde il suo volto pastorale. Egli entrerà nella famiglia e visiterà la casa come prete e, magari insieme con altri, renderà presente la comunità cristiana. Non deve essere solo una visita di amicizia, ma deve realizzare la “visita” in cui si manifesta, nello spazio della vita quotidiana, la prossimità stessa del Signore Gesù e della comunità credente.

È necessario che l’incontro diventi un’esperienza di prossimità per chi accoglie. Il pastore eviti di sentirsi troppo facilmente a casa sua e si ricordi che è ospite. Il suo parlare trova il suo limite nell’apertura dell’altro. Il dialogo dovrà tenere al centro la preoccupazione per la vita della famiglia, i suoi problemi e le sue gioie, le sue fatiche e i suoi slanci, la crescita dei figli e la cura degli anziani. Forse l’atteggiamento più semplice è quello dell’ascolto, perché è difficile che una famiglia possa comunicare con franchezza ad altri la propria intimità. Ho svolto più ampiamente il tema in Liber pastoralis, 222-230.

Fonte:  www.diocesinovara.it/lessico-familiare-il-vescovo-presenta-la-lettera-pastorale-2022-2023