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Meloni: i dati economici del primo trimestre 2024 ci regalano una buona notizia per l'Italia...

"I dati economici del primo trimestre 2024 ci regalano una buona notizia per l'Italia: il reddito reale delle famiglie italiane è cresciuto del 3,4%, segnando l'aumento più forte tra tutte le economie del G7. Questo vuol dire che finalmente i redditi in Italia stanno crescendo più dell'inflazione, dopo anni di perdita di potere d'acquisto delle famiglie.Questo risultato, ben superiore alla media OCSE dello 0,9%, è anche frutto delle politiche del Governo che hanno concentrato gran parte delle risorse disponibili al rinnovo dei contratti, ad aumentare le pensioni, a sostenere i salari attraverso il taglio del cuneo contributivo e la riduzione dell'Irpef, e per rafforzare i trasferimenti sociali in natura.C'è ancora moltissimo da fare, ma questi segnali ci dicono che siamo sulla strada giusta. Continuiamo a lavorare con determinazione per un'Italia sempre più giusta e prospera".

Questo è quanto ha voluto comunicare la premier Meloni prima delle ferie, in modo da timbrare l'incredibile successo del suo governo a futura memoria, perché rimanesse indelebile agli occhi degli italiani anche durante la pausa  ferragostana. Un successo che la propaganda (post) fascista saluta in questi termini:

I salari tornano a correre e lo fanno molto più velocemente dell'inflazione. Il reddito reale delle famiglie italiane, ossia quello calcolato al netto dell'inflazione, segna il ritmo di crescita più alto tra tutti i paesi del G7. Questo primato, che emerge dagli ultimi dati Ocse, sancisce un cambio di passo che va nella direzione del rafforzamento del potere d'acquisto delle famiglie italiane. Tutte le economie del G7 hanno registrato un aumento del reddito familiare reale pro capite nei primi tre mesi dell'anno con un +0,5% medio. L'Italia svetta segnando l'accelerazione più consistente in assoluto (3,4%) grazie al traino dell'aumento della retribuzione dei dipendenti e dei trasferimenti sociali in natura, invertendo il calo del trimestre precedente. Il ritmo di crescita dei salari reali in Italia risulta quasi sette volte più veloce della media dei paesi del G7 e tre volte e mezza il +0,9% del reddito familiare reale pro capite medio dei paesi Ocse. Nel confronto con le altre grandi potenze europee, risultano decisamente distanziate sia la Germania che presenta un reddito familiare reale pro capite in salita dell'1,4%, sia la Francia che registra un +0,6% sostenuto principalmente da un aumento delle prestazioni pensionistiche di base. L'Ocse indica inoltre come nello stesso periodo il Pil reale dei paesi Ocse è cresciuto dello 0,3% e anche su quest'ultima voce l'Italia fa meglio della media con un Pil reale in progresso dello 0,4 per cento. (il Giornale)

Insomma, un altro miracoloso risultato del governo Meloni... se la realtà non fosse un'altra.

L'esaltazione della premier e della sua propaganda fa venire in mente quei meeting aziendali dove il distributore esalta l'incredibile successo di un punto vendita che nell'ultimo anno ha incrementato del 100% il proprio fatturato. Che cosa però non viene detto? Che quel punto vendita ha aperto solo da un anno e prima non esisteva... per tale motivo ha avuto un così grande successo.

Il non detto, anche nel caso di Meloni & Co, riguarda il passato e rende inopportuna l'esultanza sì tanto sbandierata.

Infatti, sempre secondo l'Ocse, nel 2023 la retribuzione lorda annua media degli italiani è stata di 44.893 euro, con un incremento del +1,8% rispetto al 2022. Se si allarga la verifica agli ultimi 8 anni, l'aumento complessivo è pari al +7,5%. Una crescita importante? Sì se il dato non viene visto in relazione al contesto generale, dove per crescita dei salari l'Italia resta nella parte bassa della classifica dei Paesi Ocse: al 21° posto su 34.

In pratica, Meloni si esalta per l'enorme balzo in avanti fatto da una pulce che, da quando è in carica, non è riuscita a presentare un piano di politica industriale, sopravvive grazie ai soldi che l'Europa le ha dato per il PNRR (ma non sullo stato di avanzamento delle opere, bensì sui piani per organizzarne la realizzazione!) e si rifiuta di riconoscere un salario minimo di 9 euro "lordi", evidentemente perché chi lo percepirebbe non è identificabile in un bacino elettorale riconosciuto da FdI... e questa è solo una minima parte dei suoi meriti!

Ed una del genere dovrebbe essere applaudita?

Autore Mario Falorni
Categoria Politica
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