Politica

Padre e Padrone

Quando si è bambini si pensa e si parla da bambini poi viene il momento di crescere ed affrancarsi dai genitori e si deve cambiare modo di pensare, di parlare e di agire perché la vita chiama a scelte e all’assunzione di responsabilità.

Ieri è stata una giornata dove la debolezza strutturale del movimento è emersa in tutta la sua drammaticità. Ciò che veniva presentato come un fenomeno originale e propositivo che lasciava sperare in un rinnovamento necessario per una società in crisi di valori come la nostra è naufragato miseramente tra le risate degli eletti dei 5S al Parlamento durante la riunione di ieri dove la comicità ha avuto il sopravvento sul realismo: l’imbonitore li ha raccolti e istruiti affinché andassero al macello contenti. Glielo aveva detto Pannella buonanima che se non stava attento l’avrebbe rovinati tutti, ma i buoni consigli sembrano rimbalzare addosso al fondatore.

Dar vita ad un movimento è una cosa, guidare un Paese è un’altra, Grillo non si è accorto che il PD lavorando nel governo Conte 2 si stava dando una ripulita e oggi sta la 20%; Toninelli, Bonafede e Conte sono stati attaccati barbaramente e sacrificati e il garante non ha mai aperto bocca per difenderli.

Ieri lo ha fatto per ridicolizzare un uomo che si era assunto la responsabilità di tradurre con atti concreti un programma di governo odiato e avversato dalla partitocrazia e che per questo è stato umiliato e offeso dalla stampa nazionale che ha mostrato a tutti di che pasta malata è fatta. È stato pubblicamente offeso dal primo ministro svedese e mal sopportato dai restanti del club esclusivo dell’UE dove invece vanno di moda Draghi, Gentiloni, Renzi, Prodi & C. eppure ha gettato le basi per un nuovo modo di intendere i rapporti tra gli stati membri, ha affrontato una pandemia agendo con coraggio e senso di responsabilità evitando tensioni e scontri sociali; ha ottenuto fondi straordinari per rimediare ai danni provocati da una situazione straordinaria e non l’ha fatto con i “vaffa..” o con le risate.

Se i 5S non sono stati spazzati via subito è stato grazie a un uomo che ha lavorato con serietà, impegno e soprattutto onestà: i veri valori sono patrimonio dell’anima e non bandiere da sventolare per arrivare alle poltrone, nel caso specifico testimoniarli costa caro, il caro prezzo che deve essere pagato lo conosce solo chi lo ha fatto disinteressatamente e senza clamore.

Grillo & C. non hanno capito che si sono presi un impegno dinanzi a tutto il Paese, non si amministra solo con le “visioni”, con le “piazzate”, con le “risate”, con le “battute”, con i “vaffa..”, era tempo di crescere, di affrancarsi dal ”Padre/Padrone”, di dimostrare che quel posto in Parlamento era stato messo in buone mani e che costa fatica, lavoro e che il servizio allo Stato non si basa esclusivamente sulla conoscenza dei tecnicismi legali e legislativi ma ha radici nella profondità della coscienza di ciascuno di  loro: gli oppositori da buoni mestieranti consumati lo sapevano, hanno temuto i 5S solo quando hanno capito di che stoffa era fatto l’ex premier Conte.

La speranza di molti italiani che erano disposti a ritornare ad un impegno civile, a partecipare con le loro idee e progetti, a ritornare a votare dopo decenni è naufragata miseramente tra le risate di un giullare e della sua corte.

Escono di scena dileggiati da una classe politica corrotta che volevano combattere e l’aspetto tragico della situazione che sono stati proprio loro a permetterglielo non per disonestà ma per l’orgoglio di un vanesio che definisce “grillino” il ministro della transazione ecologica che autorizza trivelle, inceneritori, riattiva l’ex Ilva, il TAV ecc. ecc. in base alla lista della Confindustria.

Grillo ha definito i risultati dei due governi Conte scarsi dimostrando una “visione miope” della realtà perché non sa quanto sia difficile tradurre una “visione” in realtà e, allo stesso tempo, contraddicendosi clamorosamente perché l’adesione al governo Draghi era stata motivata testualmente: “Per salvare quanto realizzato dai governi Conte”.

In fondo come può rendersene conto una persona come Grillo che non ha chi lo svegli dai suoi sogni, quelle visioni potrebbero costare molto care a chi non ci entra per nulla.

Non si rende conto che ci vogliono persone capaci di realizzare concretamente un programma di governo che urta interessi consolidati da decenni; significa affrontare gruppi di potere dai contorni opachi che spaziano liberamente ed impunemente in tutti i settori dello Stato e che hanno escluso dalla gestione della cosa pubblica e privata più del 90% dei cittadini; gente priva di scrupoli che hanno ridotto alla fame (vera non virtuale) circa 6 milioni di persone; gli stessi che hanno avvelenato l’ambiente e fatto ammalare irreversibilmente migliaia  di cittadini inermi facendo secretare da un ministro dell’Interno complice di un genocidio le testimonianze di Carmine Schiavone per tutelare gli interessi della famiglia Berlusconi & C..

Noi cittadini “normali” non possiamo più far valere le nostre ragioni e i nostri diritti perché ci hanno esclusi con normative ingiuste che ce lo impediscono.  Non ha capito che occorre far cambiare la mentalità “servile” alla maggioranza di una collettività che ha ormai un bel cartello con il prezzo attaccato al collo, che ha abbracciato il modello “Berlusconi” del facile arricchimento a danno degli altri; coloro che si offrono di rovinare le persone oneste divenute scomode per il malaffare solo per lucrarci. Come fai a cambiare una mentalità mafiosa consolidata e trasferita dai genitori alle nuove generazioni come patrimonio culturale considerato essenziale per il loro futuro? Come fanno i giovani talentuosi ed onesti, figli di nessuno, ad accedere alle fasce alte dell’economia, della politica, delle istituzioni, delle libere professioni quando queste sono state occupate dai figli, nipoti, cugini, amici degli appartenenti alle caste? Questa impresa titanica era possibile solo fornendo tutti i giorni un buon esempio. Doveva essere il Movimento a fornire la porta d’ingresso agli esclusi meritevoli.

Che impegno ha preso il garante nei confronti dei suoi elettori? Quello di aprire il Parlamento come una scatola di sardine: com’è andata a finire? Il PD con le sardine ci ha fatto un movimento che ha salvato la poltrona dei suoi rappresentanti in Emilia Romagna perché non è con gli slogan che si realizzano mete così ambiziose.

Dovrebbe ricordare invece l’impegno che si è assunto l’ex premier Conte davanti a tutti gli italiani: “Sarò l’avvocato di tutti i cittadini” e ha mantenuto la parola; se non ci fosse stato lui il movimento sarebbe naufragato in mezzo alle risate sin dall’inizio invece ci è riuscito l’ispiratore ieri riunendo i suoi accoliti.

Conte è la persona che può realizzare praticamente i contenuti teorici del movimento perché è un individuo che porta in sé come patrimonio naturale tali principi a differenza di molti aderenti che hanno fatto dei valori una bandiera da sventolare per le occasioni.

Le visioni di Grillo hanno portato il movimento a divisioni e defezioni: il sostegno al governo Draghi ha mostrato ulteriormente la debolezza del tessuto parlamentare dei 5S, imposto dal garante per salvare i risultati dei due governi a conduzione M5S/Lega e PD (sottovalutando quanto sia micidiale la macchina da guerra della partitocrazia) per poi sminuirli screditando se stesso ma soprattutto chi ha lavorato onestamente tra mille trappole e difficoltà.

Non ha considerato che i 5S sono soli e non usano comprare voti eppure l’operato dell’ex premier era stato giudicato più che soddisfacente a livello nazionale e aveva un’alta quotazione nella Comunità Europea acquisita per merito personale dimostrando le sue notevoli qualità spese per il bene del Paese.  Ai pensatori oggi bisogna lasciare il passo ai costruttori e questo Grillo non l’ha capito. Ha detto che lui non è un “coglione” ma anche Conte non lo è inoltre, può fare a meno di Grillo e del Movimento ma non viceversa.

È il” modello Adriano Olivetti” che può riaprire le porte alla speranza per un futuro alle nuove generazioni e non il “modello Vaffa…” di Grillo & C.: l’ex premier Conte lo aveva dichiarato sin dall’inizio del suo mandato che quello sarebbe stato il progetto che avrebbe seguito già sperimentato e realizzato con successo negli anni ’60 e stroncato dall’imprenditoria predatoria del tempo. Con il governo Draghi abbiamo perso l’ultimo treno.

Altra differenza tra i due è che Grillo ringraziava gli italiani che intervenivano ai suoi spettacoli pagando 50 mila lire e lo hanno fatto diventare miliardario (se lo è meritato) mentre l’ex premier si è adoperato per ottenere 219 miliardi per sostenere un Paese allo sfascio, si è preso una serie di “gatte da pelare” percependo lo stipendio statale previsto per la sua carica e, cosa non da poco, è uscito da Palazzo Chigi a testa alta, dalla porta principale, salutato dagli applausi di tutti anche degli impiegati che si erano affacciati dalle finestre per questo delle risate sue e dei suoi affiliati caro Grillo,  Conte se ne può altamente “stropicciare” e, per quanto valga l'opinione di una "signora nessuno", le dico che questa volta il suo show non mi ha fatto ridere per niente.

Autore Lucia Pomponi
Categoria Politica
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