La novità che si affaccia in questi giorni sui mercati finanziari è data dai futures sul petrolio emessi dalla Cina ed espressi in valuta locale (Yuan). Per riuscire a trainare questo nuovo strumento la Cina ha deciso di aprire alla partecipazione straniera.

Nella giornata di esordio, questi derivati con scadenza a settembre 2018 hanno aperto a 440 yuan al barile, ben oltre, quindi, il prezzo di riferimento di 416 yuan.

La decisione della Cina sembra essere motivata dalla voglia di sfidare Brent e West Texas Intermediate (WTI) come indici di riferimento per il prezzo del greggio, promuovendo così lo yuan come moneta di uso corrente nel trading internazionale.