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Dopo l'impennata dello spread il governo del cambiamento (ri)prova a rassicurare i mercati

È stato "condiviso il lavoro in corso per la definizione dei dettagli del quadro programmatico che verrà presentato a settembre e già deciso nel precedente incontro nelle sue linee generali."

Tale quadro "concilia il perseguimento degli obiettivi programmatici del governo con la stabilità delle finanze pubbliche ed in particolare la continuazione del percorso di riduzione del rapporto debito/Pil".

La nota sopra riportata è stata diffusa alle agenzie da Palazzo Chigi, e fa seguito ad un ennesimo vertice che aveva per tema la prossima legge di bilancio che si è tenuto telefonicamente lunedì 13 agosto tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, i vice premier Matteo Salvini e Luigi Di Maio e il ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria.

La riunione e la nota hanno lo scopo di dare un segnale rassicurante ai mercati dopo che lunedì, oltre ai problemi legati alla speculazione sulla lira turca, l'Italia ha visto aumentare lo spread tra Btp e Bund a 10 anni fino oltre i 280 punti base, ai massimi da fine maggio, per chiudere poi a 278 - mentre è in leggero ribasso nelle contrattazioni odierne - a causa dei timori sulla legge di Bilancio e sulle politiche economiche che l'esecutivo ha intenzione di portare avanti.

Preoccupazioni in parte motivate dalle dichiarazioni del sottosegretario Giorgetti prima e, successivamente, da quelle del presidente della Commissione Bilancio della Camera, il responsabile economico della Lega Claudio Borghi, che aveva detto che le tensioni sugli spread di alcuni Paesi europei, Italia in testa, potranno essere disinnescati solo se la Bce deciderà di offrire una garanzia per limitare queste oscillazioni, in caso contrario, l’euro si smantellerà.

Autore Antonio Gui
Categoria Politica
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