Da febbraio la Procura di Milano indaga sui possibili finanziamenti della Russia alla Lega
Secondo quanto riportato da alcune agenzie di stampa, la Procura di Milano avrebbe aperto un fascicolo sui presunti finanziamenti russi alla Lega già dal febbraio scorso.
Ad occuparsi dell'inchiesta è il pool che si occupa di reati economici, guidato dal procuratore aggiunto Fabio De Pasquale con i pm Gaetano Ruta e Sergio Spadaro.
Ma quello che è ancora più sorprendente è che quanto riportato ieri dal sito BuzzFeed, come anche le rivelazioni pubblicate dal l'Espresso nei mesi scorsi, sarebbero fatti già contenuti nel fascicolo dell'inchiesta!
Matteo Salvini, in una delle sue solite dirette Facebook, ha dichiarato: «Dalla Russia ho sempre portato matrioske, Masha e Orso per mia figlia e chi dice il contrario mente sapendo di mentire».
Il problema per lui, però, è che quanto reso noto all'opinione pubblica ieri riguarda un tentativo di finanziamento illecito al suo partito, oltre a reati collegati alla modalità con cui quel finanziamento sarebbe o meno stato effettuato.
Intanto il PD, con i capigruppo al Senato e alla Camera, Andrea Marcucci e Graziano Delrio, hanno chiesto, con il plauso di Nicola Zingaretti, l’istituzione di una commissione d'inchiesta parlamentare sui legami tra Lega e Russia:
«Il Parlamento ed il Paese devono sapere se ci sono potenze straniere che finanziano partiti italiani perché ne garantiscano i propri interessi economici e geopolitici, se c’è qualche leader politico italiano pronto a svendere il nostro Paese e a manipolare la libera volontà degli elettori perché a libro paga di Stati stranieri.
Le inchieste del settimanale l'Espresso e poi le rivelazioni del sito Buzzfeed, con tanto di prove audio, che svelerebbero addirittura un negoziato tra esponenti vicini alla Lega ed al suo leader e alcuni rappresentanti russi sono estremamente preoccupanti e per questo va fatta immediata chiarezza».
Aggiornamento.
Secondo quanto riportato dall'Ansa, nell'inchiesta della magistratura di Milano, Gianluca Savoini risulterebbe iscritto nel registro degli indagati.