"L’unico ospedale specializzato in pediatria ad Aleppo Est è stato colpito per la seconda volta dalla ripresa dei bombardamenti aerei sull’area. Questo nuovo attacco ha distrutto tre piani della struttura, che ora non può più lavorare. Altri tre ospedali sono stati attaccati direttamente, ci sono feriti tra staff e pazienti, e così due importanti ospedali chirurgici e il più grande ospedale generale non sono più in funzione."
Così iniziava un aggiornamento di Medici Senza Frontiere, pubblicato il 19 novembre, sulla situazione di Aleppo. In medio Oriente, oltre alla battaglia per la conquista di Mosul, è ormai alle porte anche la battaglia, conclusiva, per la conquista di Aleppo Est.
Difficile anche poter dire che ad Aleppo comincerà una nuova guerra, dato che da mesi quella in corso per contendersi la città non è mai terminata. Questa volta, però, la battaglia che sta per iniziare si preannuncia come quella conclusiva.
Le forze siriane stanno ammassando le proprie truppe ed intensificando i bombardamenti con raid aerei contro le forze ribelli. Raid aerei cui prenderebbero parte anche caccia russi.
Oltre ai jihadisti di Jaish Fateh al Sham (ex Nusra, il ramo siriano di al Qaeda) e Ahrar al Sham e ai ribelli cosiddetti moderati trincerati dietro le posizioni fortificate a Tariq al-Bab, Salikhin, Shaar, Sukk e in altri rioni, ad Aleppo est ci sono 250.000 civili alla mercé degli schieramenti che si contendono la parte orientale della città e che, finora, non hanno dimostrato di avere alcun tipo di considerazione per le conseguenze che l'escalation militare potrà avere sulla popolazione.