La “tempesta” del degrado di Perugia chiama ma il sindaco Andrea Romizi e l’assessore Otello Numerini non rispondono!

O meglio: rispondono dove, come e quando lo reputano opportuno secondo certi criteri che sinceramente a molti cittadini sfuggono!

Come faccio ad asserirlo? Presto detto!

Il un articolo del 1 febbraio scorso, Sandro Francesco Allegrini di “PERUGIATODAY”, scriveva un bel articolo elogiando l’operato del Comune per la riparazione di una scalinata impraticabile di via Piervittori (lo potete leggere cliccando qui ).

Nulla da dire. Evviva...evviva...evviva!!!

Ma; e c’è sempre un “ma” grande come una casa, il quale lascia un poco perplessi perché non si afferra bene la logica nel gestire gli interventi per togliere il degrado che logora la città e ci si domanda: qual’è il senso di come il comportamento dei nostri amministratori possa, in qualche maniera, determinare quali sono i lavori e le priorità di intervento per determinare la risoluzione di certi problemi e non di altri per i quali, invece, non c’è la possibilità che vengano effettuati perché non si sente neanche la necessità di rivolgere a loro lo sguardo?

Un caso che spiega questa discrasia di intervento? Eccolo!

C’è un’altra scalinata che da moltissimo tempo, è ridotta ai minimi termini come quella già riparata, la quale sarebbe necessario metterla in sicurezza per poterla utilizzare ma che, stranamente, non desta nessun interesse dello stesso amministratore, Otello Numerini, che tanto si è impegnato per l’altra.

Questa scalinata è quella di via del villaggio di Santa Livia, la quale, tagliando in tragitto delle auto della stessa via, porta direttamente, alle abitazioni sottostanti.

Come è ridotta non c’è bisogno proprio di spiegarlo perché si vede benissimo dalle foto in allegato ma, invece, c’è da dire un’altra cosa che è della massima importanza.

La scalinata, così altamente ridotta male, è stata transennata in una maniera ridicola e soprattutto pericolosa in quanto, come si vede altrettanto bene dalle foto, viene percorsa ugualmente e se, la diretta responsabilità di un eventuale danno alle persone viene attribuito a chi la percorre, il Comune non ne resta del tutto fuori perché l’inaccessibilità poteva essere gestita in modo più adeguato.

Questa scalinata non la riparano?

Ancora una volta i nostri stimati amministratori comunali, hanno dimostrato che esistono, ai loro occhi, cittadini di serie “A” e cittadini di serie “B”.

Giampiero Tamburi (Perugia: Social City)