Zakharova: l'attacco nel Kursk riduce a zero le possibilità di qualsiasi futura trattativa con Kiev
In base a quanto affermato oggi in una conferenza stampa dalla portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, l'attacco dell'Ucraina alla regione di Kursk riduce a zero le possibilità di qualsiasi futura trattativa con l'attuale regime di Kiev:
"Il regime di Kiev sta cercando una scusa per il suo raid terroristico nella regione di Kursk e sta inventando pseudo-argomentazioni, sempre più ridicole. Stanno cercando di coprire tutti gli orrori che l'esercito ucraino sta commettendo con una retorica che non ha precedenti", ha dichiarato Zakharova. "Inizialmente, i funzionari di via Bankovaya (dove a Kiev ha sede il palazzo presidenziale) stavano parlando di un compito per rafforzare le posizioni negoziali del regime di Kiev. Nel frattempo, la domanda che apparentemente lasciano senza risposta è chi accetterà di negoziare con loro dopo le atrocità commesse contro i civili, le loro case e le loro infrastrutture.Dopo il tentativo dell'esercito ucraino di invadere il nostro territorio - come già sottolineato dal presidente Putin - annulla a priori la possibilità di qualsiasi trattativa con la giunta dei banditi".
Zakharova ha anche ricordato le dichiarazioni del presidente ucraino Vladimir Zelensky riguardo l'obiettivo dell'Ucraina di creare una zona cuscinetto nella regione di Kursk.
"Nessuno dei giornalisti occidentali - americani, britannici, tedeschi, italiani o francesi - ha cercato di scoprire come si possano combinare i due obiettivi: una zona cuscinetto o il compito di rafforzare le posizioni negoziali", ha osservato Zakharova. "A quanto pare, l'obiettivo di Zelensky è quello di usare tali appelli per aumentare il suo indice di gradimento ormai in caduta libera nell'opinione pubblica, per dimostrare la sua pseudo-legittimità e per attrarre anche finanziamenti dai donatori occidentali. Naturalmente, l'intero schema criminale del regime di Kiev era ovviamente destinato a fallire fin dall'inizio".
Che l'offensiva nell'oblast di Kursk possa in futuro fallire non è da escludere, così come la resistenza lungo tutta la linea del fronte. Per il momento però, dal Donbass fino alle regioni del sud la linea del fronte è pressoché la stessa ormai da mesi, mentre nell'oblast di Kursk gli ucraini stanno rafforzando le loro postazioni in territorio russo, utilizzando le armi fornite dall'occidente.
Una guerra che il pentagono, almeno nell'analisi della situazione fino al 30 giugno, aveva definito in fase di stallo. In ogni caso, la domanda a cui nessuno vuole dare una risposta è come pensare che la Russia possa essere sconfitta in questa guerra che, di conseguenza, è destinata ad essere un inutile, infinito massacro di vite umane... stavolta più tra i militari che tra i civili.
Da sottolineare, infine, una notizia che ha il sapore del grottesco. Kiev approverà a breve il riconoscimento dello Statuto di Roma come parte del processo di integrazione dell'Ucraina nell'Unione europea. Peccato però che i Paesi dell'Ue ignorino i contenuti di quanto loro stessi hanno sottoscritto, visto che non hanno preso e non hanno intenzione di prendere alcuna iniziativa nei confronti dello Stato ebraico che, al di là di ogni ragionevole dubbio, è responsabile di apartheid e genocidio nei confronti del popolo palestinese, reati riconosciuti nello Statuto di Roma. Pertanto, che senso ha per Kiev approvare lo Statuto di Roma?