Il mondo cristiano crede fermamente che il messaggio universale dell’Euangélion, ossia del Vangelo di Gesù, sia inteso per rivolgersi all’umanità intera, a tutte le razze ed a tutti i popoli della terra abitata.[1] Per questa ragione, nel Vangelo secondo Matteo, Cristo stesso invita i suoi apostoli, dicendo: «Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo» (Mt 28,19). Questo vuole dire che la fede in Cristo, l’unico Salvatore del mondo, aspira fin dalle origini ad essere, infatti, cattolica oppure universale.[2]

Il tempo della Chiesa animato dallo Spirito Santo e guidato dal successore dell’apostolo Pietro, senza dimenticarsi mai che ubi Petrus ibi Ecclesia,[3] è indubbiamente il futuro, ma anche l’avvenire. Nel momento in cui passato e presente sovrastano senza lasciare lo spazio all’orizzonte del futuro, il messaggio evangelico anche più bello ed attraente, si trasforma in una merce da vendere e a volte pure da svendere. La tradizione ecclesiale stessa corre il rischio di diventare una merce da vendere ai clienti, messa in un commercio internazionale.[4]

La buona novella, cioè il messaggio più bello del Vangelo di Cristo, non è commerciabile. Questa buona notizia del Vangelo, custodita nel deposito della Chiesa, si proietta da sé in un futuro sconosciuto agli uomini, cioè nell’avvenire. La Chiesa, però, rimane sempre inseparabilmente umana e divina. Essa vive, proclama ed opera nel mondo intero, ma la sua forza e il suo fine non si trovano in questa terra, ma nel Cielo.

La Chiesa, secondo il compito specifico che ha, cerca solo la salvezza degli uomini, ma si preoccupa anche delle questioni temporali. Tutti cristiani partecipano alla missione della Chiesa secondo la loro stato di vita e secondo la loro condizione, per cui sono chiamati a santificare questo mondo.[5] 

ks.  Grzegorz Łydek [6]



[1] Vedi S. Panizzolo, Coscienza di Chiesa nella teologia e nella prassi. Indirizzi ecclesiologici nei documenti della CEI dal 1965 al 1980, Dehoniane, Roma 1989, pp. 99-103.
[2] Cf. K. Algermissen, La Chiesa e le chiese, Morcelliana, Brescia 1944, p. 134.
[3] Frase di sant’Ambrogio (Expositio in Ps., XL, 30).
[4] Cf. K. Algermissen, La Chiesa cattolica e le altre Chiese cristiane, Ed. Paoline, Roma 1960, p. 247.
[5] G. Lafont, Immaginare la Chiesa cattolica. Linee di approfondimento per un nuovo dire e un nuovo fare della comunità cristiana, Paoline, Milano 1998, pp. 234-240.

[6] Grzegorz Łydek, ks. dr, wykładowca teologii dogmatycznej na Wydziale Teologicznym „G. Toniolo” w Pescarze  - filia Papieskiego Uniwersytetu Laterańskiego w Rzymie. Ostatnio opublikował L’attualità dei tratti salienti del Magistero di san Giovanni Paolo II (Padova 2024), Soltanto l’amore e la misericordia di Dio sono credibili - il messaggio cristiano più bello e più affascinante (Padova 2024).