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Caporale, (ag. FIFA): i top club cambieranno il calcio; Fifa e Uefa vacillano al volere dei potenti. Ecco i motivi del dominio bianconero in Italia. E non solo...

Luca Caporale, noto procuratore ed agente Fifa, ci ha concesso un interessante intervista in cui rilascia dichiarazioni amare ma purtroppo veritiere e sotto gli occhi di tutti, su come il calcio stia diventando sempre meno sport e più un business.

Buonasera Luca, essendo lei un agente Fifa non posso che partire da questa domanda: lo strano triangolo ECA - UEFA - FIFA... davvero i grandi club hanno acquisito un potere cosi grande da poter riformare il calcio in base alle loro esigenze di fatturato?

«I grandi club hanno ormai un potere enorme nei confronti dell' universo calcio, comprese le varie federazioni, tipo Uefa e Fifa.
Hanno i giocatori più forti e questo significa introiti di ogni tipo: pubblicità, merchandising, diritti tv, sponsorizzazioni milionarie.
Tutto questo consente ai club di poter dettare regole e imporre anche “nuove forme di calcio” con super Champions che alimentino esponenzialmente il loro business e allarghino maggiormente il gap con le piccole squadre che piano piano spariscono. Tutto questo a discapito del vero calcio che piano piano diventa sempre più un circo.»

E tra questi top club troviamo una Juventus che non vuol fermarsi. E' davvero incolmabile il gap da parte delle altre nostre big?

«Le vittorie della Juventus sono frutto di una lenta e mirata programmazione. Le altre big hanno sbagliato completamente strategie, comprando e spendendo a caso senza un senso logico e senza una reale programmazione.  Non esiste nulla di più sbagliato che porti nell'immediato lo scopo di vincere ed essere subito competitivo. Per avvicinarti alla Juventus devi prenderla da esempio, magari partire dal vivaio e correggere poi il mercato di anno in anno con pochi acquisti mirati e di spessore. Questo, e magari la possibilità di avere uno stadio di proprietà, consentirà di eliminare la grande differenza che c’è oggi.»

A proposito di stadi, San Siro sembra sul punto di mettere fine alla sua gloriosa storia. Cosa ne pensa?

«Distruggere San Siro sarebbe un colpo al cuore non solo di Milano, ma dell' Italia intera. E' un simbolo, un tempio sacro che è patrimonio di tutti. Il punto centrale è sempre il Dio denaro; le proprietà straniere di Milan ed Inter avranno ben pochi dubbi nello scegliere tra business e introiti piuttosto che il cuore dei tifosi milanesi.A mio parere, per quanto malridotto, San Siro dovrebbe essere curato e ristrutturato lasciandolo dove si trova ora.»

Luca, scendiamo di categoria, cosa sta succedendo nelle serie minori? Stiamo assistendo ad un caos senza precedenti...

«Purtroppo non è una novità che il calcio italiano risenta già da anni della crisi che ha colpito il paese, soprattutto nelle categorie inferiori, dove gli introiti provenienti da pubblicità e sponsorizzazioni sono bassissimi, ed i presidenti faticano a trovare i fondi necessari per andare avanti. Cosi si arriva ad insolvenze che portano poi a penalizzazioni, esclusioni, ripescaggi e ricorsi che l'estate scorsa hanno bloccato mezzo calcio italiano. Tutto questo perché non c’è una regolamentazione rigida che sostituisca da subito chi non è completamente in regola con chi, invece, ha i conti a posto.
Da qui le ridicole farse che si sono verificate quest’anno sui campi minori con addirittura massaggiatori schierati per arrivare a fare numero.»

Infine, vorrei salutarla chiedendole se ha qualche giovane promessa sotto la sua lente d'ingrandimento.

«guarda, con piacere sto constatando che ultimamente i vivai sfornano finalmente giocatori importanti che vengono anche impiegati da subito in prima squadra. I vari Zaniolo, Kean, Chiesa, Barella, Meret e via dicendo non sono più una novità ormai,  ma vorrei evidenziare le notevoli prestazioni di un giovane portiere in serie B: Guglielmo Vicario del Venezia. Un giocatore eccellente che merita grandi palcoscenici e del quale sentiremo presto parlare, ne sono certo.»

Autore Daniele Corrado
Categoria Sport
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