Il Consiglio comunale ha approvato con 18 voti favorevoli, 1 contrario (Coppolino) e 1 astenuto (Di Bella) la proposta di razionalizzazione periodica delle partecipazioni pubbliche, un argomento alquanto dibattuto anche in Commissione consiliare, dove è stato unanimemente deciso il disimpegno dal Centro mercantile e dalla Sogepat, confermando la permanenza nel Gac e nel Gal.
Nel corso dei lavori – sempre in videoconferenza – è stata focalizzata soprattutto la presenza nel gruppo di azione locale, lamentando però un riscontro sulle attività svolte all’interno della partecipata e quali sono stati ricadute e benefici in un gruppo d’azione, che potrebbe essere volano per lo sviluppo di fondamentali attività locali.
A chiederlo il Consigliere Giuseppe Midili, che ha dato atto di benefici interni conseguiti dal Comune, anche se dei benefici di ricaduta su attività commerciali e imprenditoriali della città più opportunamente avrebbe dovuto parlarne qualcuno dell’amministrazione. Lo stesso poi ha fatto cenno al settore turistico, riscontrando che il Comune è uscito nel corso del tempo da tutti i possibili itinerari turistici, puntando sui gruppi di azione, dove il Gal ha ancora da risolvere problemi al suo interno per il Consiglio di amministrazione, mentre resta da capire quali sono stati gli effettivi benefici per le attività produttive della città. In attesa di risposte sugli effettivi benefici, per Midili “resterebbe inutile mantenere in piedi una struttura, che non apporta benefici al Comune”.
Infine, non ha esitato a ricordare come valutazioni politiche abbiano portato a far sì che il Gal fosse gestito dalle Isole Eolie. Intervenendo sull’argomento, il presidente Maurizio Capone ha richiamato due bandi presentati per imprese agricole ed extra agricole, mentre Gaetano Nanì non ha esitato ad affermare che nel Gal non sono state adeguatamente interessate e supportate tutte le imprese locali per partecipare ai bandi.
Più che una lamentela da Antonio Foti per il mancato confronto con l’Assessore sulle attività svolte nel Gal, con affermazione di occasioni perdute, mentre c’era l’opportunità, come ha sostenuto, di azioni per lo sviluppo del territorio, soprattutto sotto l’aspetto turistico e vivaistico.
Il Sindaco Giovanni Formica ha adottato un’ordinanza mirata alla prevenzione di incendi e per la pulizia dei fondi: nella qualità di autorità comunale di protezione civile il primo cittadino, nel rispetto del regolamento per la salvaguardia dell’ambiente dai pericoli di incendi causati dai fuochi agricoli e modalità d’impiego dei fuochi controllati nelle attività agricole, ha disposto interventi di prevenzione, per vietare azioni costituenti pericolo di incendio.
A tal fine ha stabilito che i proprietari, i possessori e i conduttori di fondi ricadenti all’interno del territorio comunale hanno l’obbligo, entro il termine perentorio del 15 giugno di tenere le loro terre sgombre da rovi, piante e foglie secche o da altro materiale infiammabile fino a metri venti dal ciglio delle strade pubbliche e dalle strade private adibite all’uso pubblico, provvedendo di conseguenza alla messa a nudo del terreno e al taglio di siepi, erbe e rami, che si protendono sulle strade stesse, nonché all’immediata rimozione di tutti i residui derivanti da tale pulitura, depositandoli – ove non sia possibile distruggerli – all’interno della proprietà a distanza di sicurezza non inferiore a 20 metri dal ciglio o dalla scarpata delle strade.
Tale distanza dovrà essere raddoppiata lungo le linee ferroviarie, l’autostrada, l’asse viario e lungo gli stradali, dove sono in corso lavori di stesura di asfalto.
I proprietari e/o conduttori di aree agricole non coltivate, aree verdi urbane incolte, i proprietari di villette e amministratori di stabili con aree a verde, di cantieri edili e stradali, di strutture turistiche, artigianali e commerciali con annesse aree pertinenziali, dovranno provvedere ad effettuare i relativi interventi di pulizia a propria cura e spese dei terreni invasi da vegetazione, mediante rimozione di ogni elemento o condizione che possa rappresentare pericolo per l’incolumità e l’igiene pubblica, in particolar modo provvedendo alla estirpazione di sterpaglie e cespugli, nonché al taglio di siepi vive, di vegetazione e rami che si protendono sui cigli delle strade e alla rimozione di rifiuti e quant’altro possa essere veicolo di incendio. È inoltre vietato, nel periodo dal 15 giugno al 30 settembre, accendere fuochi in corrispondenza o in prossimità di terreni agricoli.