Quella che raccontiamo è la storia di Roberta Marten, una testimonianza forte ma soprattutto importante per dare coraggio  a tutte le persone transgender, soprattutto ai tanti giovani che vivono un grande conflitto in famiglia e nella società per la propria identità di genere.

Sentirsi donna pur, essendo intrappolato in un corpo, che ti è realmente mai appartenuto.

Roberta, nasceva di sesso biologico  maschile, a nome di Roberto Martinazzo, unico genito, ha vissuto in un paesino nell’hinterland milanese e frequentando gli stessi ambienti con le persone che conosceva da anni, per lui era diventato un peso, che non aveva alcuna intenzione di sopportare ancora.

Dover sopprimere la propria interiorità, era opprimente, il suo più grande desiderio era solo uno, poter vivere la propria vita in modo differente, con maggiore libertà e frequentare la scuola superiore nel capoluogo lombardo poteva essere ad ogni modo un vero motivo di sollievo.

Alla fine dell’età adolescenziale, con nuovi incontri, l’atmosfera della nuova città, Roberto era riuscito a staccare la spina.

Arrivano i vent’anni e con loro la curiosità di conoscere un uomo nell’intimità.

A 24 anni, incontra un ragazzo di 26 in crisi con la fidanzata, con lui, la sua prima esperienza e la conferma di ciò che realmente desiderava.

Il sogno più grande era quello di diventare una splendida donna, anche se tutto questo lo spaventava e continuava a sopprimere senza senso i suoi reali sentimenti travestendosi da maschio e soffrendo silenziosamente.

Ad un certo punto la sua personalità si sdoppia e con tanta timidezza inizia a vestirsi da donna, frequentando locali dove trasvestirsi era possibile, utilizza il travestitismo durante le sue performance canore, mai per prostituirsi , come purtroppo succede spesso a molte persone transgender.

 

Ora è Roberta, un’artista con la passione per la musica, che con grande soddisfazione è la ragazza transgender più talentuosa al mondo grazie alla vittoria di best talent Awards a Miss International Queen, contest seguito interamente dalla CNN.

A questo successo artistico, Roberta cerca di raggiungerne un altro, ma di natura personale.

 Dal 2014, infatti, dopo aver incontrato seri professionisti ed essersi sottoposta a visite psichiatriche ed endocrinologiche di tipo diagnostico, scopre di avere la “ disforia di genere” che la porta ad una psicoterapia di supporto a cadenza mensile.

Inizia una terapia ormonale femminilizzante a base di antiandrogeni ed estrogeni a minimo dosaggio, non aveva la necessità di assumere dosaggi ormonali superiori, in quanto è sempre stato un ragazzo con sembianze maschili, con tante peculiarità femminili a suo favore che l’hanno portata con semplicità ad essere la transgender  che è oggi.

Nel 2015 un altro step, si sottopone ad alcuni interventi di chirurgia estetica femminilizzante, quali:

MASTOPLASTICA ADDITTIVA, LIPOSUZIONE ADDOMINALE, RIDUZIONE DELLA CARTILAGINE TIROIDEA.

QUESTA E’ LA STORIA DI UN PERCORSO, DI UN GRANDE SOGNO TRASFORMATO IN UNA MERAVIGLIOSA REALTA’ NON SOLO PERSONALE MA ANCHE ARTISTICA, FATTA DI ALTI E BASSI COME IL DISACCORDO INIZIALE DA PARTE DEI GENITORI CHE CONTINUANO AD AMARE UN FIGLIO CHE DIVENTA UNA FIGLIA, INDIPENDENTEMENTE DAL CAMBIAMENTO E DA CIO’ CHE ESSO COMPORTA NEL BENE O NEL MALE.

Oggi Roberta, è una persona più sicura, anche grazie all’amore vero di Andrea, il suo attuale fidanzato.

Roberta Virginia Martinazzo, in arte Roberta Marten, otterrà il cambio di nome e del sesso sui documenti, prima di effettuare l’intervento chirurgico, che intende fare, per definire completamente il suo percorso.

La legge 164 del 1982 consente alle persone transessuali di effettuare il cambio anagrafico e del sesso, oggi, è possibile tutto ciò senza doversi sottoporre all’intervento di riassegnazione di genere.

La determinazione, la dignità, l’orgoglio, la sensibilità di Roberta sono state per lei grandi risorse, per affrontare il regalo più bello di ogni essere vivente… LA VITA.