Politica

Dobbiamo ancora votare e Benito Salvini già chiede pieni poteri

Nella sua pagina del social con cui il ministro dell'Interno promuove fake news e odio razziale a pagamento, Matteo Salvini riporta che "il tg del primo canale pubblico tedesco sostiene che Salvini premier sarebbe da pelle d'oca".

"In Europa - aggiunge - si devono rassegnare: l'Italia ha rialzato la testa e vuole decidere liberamente del proprio futuro.

Non siamo più negli anni Trenta, nel nostro Paese non ci sono Hitler all'orizzonte e chi governa in Italia lo decidono gli italiani!"

Infatti, nel nostro Paese negli anni '30 non c'era Hitler (che veniva però a farci visita), ma c'era Mussolini, da cui Hitler prendeva ispirazione. E lo stesso sembra fare Matteo Salvini che un paio di giorni fa, dichiarava di voler andare alle elezioni chiedendo agli italiani "pieni poteri".

Un'espressione assurda, dal punto di vista costituzionale, mentre non lo è per nulla se la si interpreta come citazione, "voluta", ripresa dal cosiddetto "discorso del bivacco", cioè il primo discorso tenuto alla Camera da Mussolini in qualità di presidente del Consiglio il 16 novembre 1922, dopo la marcia su Roma.

"Chiediamo i pieni poteri", disse allora, "perché vogliamo assumere le piene responsabilità. Senza i pieni poteri voi sapete benissimo che non si farebbe una lira – dico una lira – di economia. Con ciò non intendiamo escludere la possibilità di volonterose collaborazioni che accetteremo cordialmente, partano esse da deputati, da senatori o da singoli cittadini competenti. Abbiamo ognuno di noi il senso religioso del nostro difficile compito. Il Paese ci conforta ed attende".

Il capitano che cita il duce!

Per alcuni che si ostinano a non voler vedere ciò che invece è palese, le parole di Salvini devono essere interpretate e rivalutate nel senso di aspirare ad avere una maggioranza sufficiente che gli consenta di mettere in pratica il suo programma senza compromessi e senza accordi con altre forze politiche. Salvini, pertanto, avrebbe solo fatto ricorso ad una frase inappropriata per esprimere un concetto diverso da quello che può sembrare.

Perché tale considerazione non è credibile?

Perché sempre nella sua pagina del social con cui il ministro dell'Interno promuove fake news e odio razziale a pagamento, Salvini, a commento di una notizia di un quotidiano locale, scrive: "Dai giudici di Bologna altra sentenza a favore degli immigrati, nonostante il ricorso del mio Ministero: il prossimo governo dovrà fare una vera Riforma della Giustizia, non viviamo in una “repubblica giudiziaria”."

Anche in questo caso dovremmo ricorrere a dei voli pindarici per interpretare una tale dichiarazione?

In base a quanto ha scritto, per Salvini la magistratura deve essere subordinata al potere esecutivo ed esprimere sentenze compiacenti alla linea politica del governo in carica. La riforma della Giustizia che Salvini auspica, pertanto,  è una riforma dittatoriale che nulla ha a che fare con l'amministrazione della Giustizia in uno Stato democratico.

Il capitano cita il duce per essere visto come il duce e per fare ciò che ha fatto il duce. Adesso basta far finta di credere che questi siano tempi normali. Non lo sono ed è necessario ricordarlo adesso, prima che sia troppo tardi.

Autore Gino Tarocci
Categoria Politica
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