Il generale Bertolini su situazione conflitto in Ucraina e sovranità italiana
L’ex comandante della Brigate Folgore e del Comando Operativo Interforze, il generale Marco Bertolini, spiega in una lunga intervista alcuni importanti aspetti tecnici del conflitto in Ucrina e certe sue implicazioni politiche per l’Italia.
Anzitutto mostra come siano state vane e superficiali le speranze diffuse dalla stampa mainstream di un rapido crollo della Russia in termini militari ed economiche, se non addirittura sociali e politici con un rovesciamento (o la morte) di Putin.
Bertolini anzi spiega le prossime possibili mosse della Russia nel senso di un’offensiva tesa a conquistare determinati obbiettivi, soprattutto a sud-ovest lungo il Mar Nero e nel settore centro-orientale nel Donbass e oltre.
Avendo adesso l’iniziativa sul campo, i russi potrebbero espugnare la seconda linea difensiva ucraina e costringere le truppe di Kiev sulla terza e ultima linea di difesa. Per questo momento Zelensky sta cercando di accumulare armamenti e concentrare tutte le forze nell’area interessata dagli sforzi russi.
E con le dichiarazioni del segretario generale della NATO Jens Stoltenberg sulla priorità degli Stati membri alla difesa dell’Ucraina, l’Italia vede erosa un altro pilastro della sua sovranità, quello militare. L’esercito infatti non è soltanto uno strumento di difesa, ma anche uno strumento di sovranità. Se un soggetto straniero può serenamente consigliare a uno Stato sovrano come spendere il proprio budget militare, allora la sovranità è in dubbio.
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