A febbraio, la nota che ogni mese l'Istat pubblica per descrivere l'andamento dell'economia, sia a livello internazionale che nazionale, indica un quadro non certo idilliaco sottolineando persistenti segnali di debolezza per l'economia a livello mondiale, i cui indici anticipatori dell'Ocse prevedono il proseguimento dell'attuale fase di rallentamento, e problemi ancor peggiori per l'economia del nostro Paese.

L'Istat riprende i dati pubblicati ieri sul Pil dell'Italia, che hanno confermato la fase di recessione tecnica del nostro Paese, caratterizzata da un apporto negativo delle scorte che ha bilanciato, in peggio, l'apporto leggermente positivo della domanda estera netta e di quella interna.

Inoltre, nell'ultimo trimestre dello scorso anno, meglio sono andati i servizi, mentre viene confermata la fase di difficoltà dell’industria.

Sul lato dell'occupazione l'Istat parla di un andamento stabile, facendo però notare nell'ultimo periodo un aumento "significativo" dei dipendenti permanenti.

Anche l'inflazione, seppur in leggerissima ripresa, fa prevedere un suo posizionamento su valori comunque bassi, ben al di sotto del parametro che dovrebbe indicare una fase di crescita dell'economia.

Inoltre, è in calo la fiducia sia delle famiglie che quella delle imprese.

A confermare la fase negativa per l'economia in questo momento è anche l'indicatore anticipatore che, secondo quanto dichiara l'Istat, ha fatto registrare per l'Italia una ulteriore diminuzione, confermando le difficoltà dell'attuale fase ciclica della propria economia.