La pandemia è un evento molto stressante e disastroso dal punto di vista psicologico. Diverse università italiane hanno utilizzato dei questionari online per studiare l’impatto psicologico di questo fenomeno. I primi risultati mostrano come l’ansia sia il disturbo più comune, sembra soffrirne circa il 42% della popolazione, mentre prima del Covid-19 era solo il 14%. L ‘ansia è dovuta alla preoccupazione per la propria salute e quelle dei propri cari, frequentemente è legata anche a fattori economici e lavorativi. In molti casi questi sintomi non si attenueranno con la possibilità di uscire di nuovo, anzi potrebbero addirittura aggravarsi per la paura di contrarre il virus uscendo di casa o che ci possa essere un nuovo lockdown. 
Molto frequenti diventano anche i disturbi del sonno, di cui soffrono il 24% degli intervistati. 
La depressione è salita dal’6,9% al 18%. Tra i soggetti più a rischio ci sono gli anziani e le persone sole, l’isolamento forzato va infatti ad accentuare il senso di solitudine e i sintomi depressivi. Gli esseri umani sono animali sociali e non potendo vedere i loro cari sono stati privati di quello che è un bene primario, le relazioni, non possiamo sapere ora quali saranno gli effetti futuri, ma sicuramente saranno effetti importanti.
Tra le persone meno a rischio di sviluppare disturbi psicologici ci sono invece quelli che passano questo periodo con la famiglia, soprattutto se ci sono dei figli già grandi. Ma anche per loro le difficoltà non mancano. Molte persone (22%) lamentano un aumento dell’irritabilità, che sfocia spesso in conflitti in famiglia. In Cina dopo la fine del lockdown le richieste di divorzio sono salite del 30% ed è aumentata la violenza domestica. Su questo aspetto non ci sono ancora dati in Italia, e la nostra cultura è molto diversa da quella cinese quindi non si può prevedere se ci saranno gli stessi effetti, ma sicuramente questo periodo avrà un grande impatto su molte coppie. 
Da non trascurare inoltre il rischio di aumento di altri disturbi, come i disturbi alimentari e la dipendenza da giochi e videogiochi a causa del lungo tempo passato in casa.
Per cercare di ridurre l’impatto psicologico dell’isolamento è fondamentale tenersi in contatto con amici e parenti, meglio se usando le telefonate piuttosto dei messaggi. Dobbiamo anche cercare di aiutare gli altri prestando attenzione alla loro salute psicologica e invitandoli a chiedere aiuto se sono in difficoltà.

È doveroso parlare anche degli effetti che ci sono su chi è in prima linea contro il Covid.  L’Università Tor Vergata di Roma ha realizzato una ricerca mostrando che il 50% degli operatori ha sintomi di disturbo da stress post traumatico, il 25% denuncia depressione grave, il 20% ansia, l’8% insonnia e quasi il 22% stress. Tra i più a rischio di disturbi psicologici ci sono i medici, le donne giovani e coloro i cui colleghi si sono ammalati o sono deceduti a causa del virus.

Non possiamo ancora conoscere con precisione tutti gli effetti psicologici che questa situazione causerà, ma sicuramente le conseguenze saranno gravi e non tutti si rivolgeranno ad uno psicologo in cerca di aiuto.
Questo periodo ha messo a dura prova ognuno di noi, ora più che mai non bisogna aver paura di chiedere aiuto ad un professionista, ne avremo bisogno tutti.