L'irriformabile calcio italiano, perfetta espressione delle istituzioni del Paese, questa mattina si è riunito all’Hotel Hilton Rome Airport di Fiumicino per eleggere il nuovo presidente.

L'assemblea elettiva della Figc è formata da oltre 250 delegati in rappresentanze di tutte le componenti del mondo del calcio: Serie A, Serie B, Lega Pro, Lega Nazionale Dilettanti, Associazione italiana calciatori, Associazione italiana allenatori e Associazione italiana arbitri.

In base allo Statuto, viene eletto presidente della Figc chi ottiene tre quarti dei voti al primo turno. Nelle successive votazioni, al secondo voto il quorum si riduce a due terzi. Al terzo, invece, è sufficiente la maggioranza assoluta dei voti (50% più uno). Alla quarta votazione, nel caso di più di due candidati si prosegue al ballottaggio, tra i soli due candidati che abbiano ottenuto più consensi al terzo turno.

La giornata è iniziata in modo farsesco e, pertanto, questo non poteva non essere indicatore di cattivi auspici. Infatti, ad aprire l’Assemblea, presieduta da Pasquale De Lise, è stato il presidente uscente Carlo Tavecchio, che alla fine del suo intervento ha raccolto "una vera e propria ovazione dopo aver ricordato gli importanti risultati di politica sportiva e di bilancio raggiunti dalla federazione sotto la sua guida".

Dopo un inizio del genere, chiunque avesse avuto un pur vago cenno di cosa sia il senso del ridicolo si sarebbe alzato, avrebbe salutato e sarebbe subito corso via.

Ma così non è stato e i delegati, tutti, hanno iniziato le votazioni per decidere il nuovo presidente tra i tre candidati in lizza. Le prime due hanno vista Sibilia in testa (39,37% alla prima, 40,41% alla seconda), seguito da Gravina (37,06% alla prima, 36,29% alla seconda) e Tommasi (22,34% alla prima, 22,23% alla seconda).

Stesso andamento anche nella terza votazione, con Sibilia (39,42%) e Gravina (38,36%) davanti a Tommasi (20,79%). In seguito al risultato, Sibilia e Gravina sono andati al ballottaggio.

Prima dell'ultima votazione, Sibilia è salito sul palco per rivolgersi ai dilettanti, la componente da lui rappresentata che conta il maggior numero di delegati: "Ho cercato in tutti i modi un accordo che potesse avere una convergenza, ma non ci sono le condizioni per poter procedere. Ai Dilettanti chiedo di votare scheda bianca".

Ed in conseguenza dell’appello, l'ultima votazione ha visto il 59,09% di schede bianche, mentre a Gravina è andato il 39,06% di preferenze e a Sibilia il 9,33%. Nessuna maggioranza, nessun presidente.

Gabriele Gravina ha poi commentato il risultato con queste parole: "Chiedo scusa a tutti gli italiani. La partita doveva essere giocata fino in fondo. Questa è una sconfitta per tutti... non potevo accettare una poltrona a dispetto del mio progetto".

Che cosa accadrà adesso? Che giovedì il Coni si riunirà per commissariare la Federcalcio, nonostante debba decidere un nuovo commissario tecnico che possa far rinascere una Nazionale degna di tal nome, che attualmente non esiste, e che inizi a preparare i prossimi impegni: la Nations League e la qualificazione agli Europei. Senza dimenticare che la Lega di Serie A è commissariata, non è ancora riuscita a nominare i nuovi vertici, con lo spettro di Tavecchio che incombe sulla presidenza, e che stenta - se mai ci riuscirà - a raccogliere i diritti televisivi minimi stabiliti per il prossimo triennio.

Un vero e proprio successo!