Nuovi studi dimostrano che, sia l’editing genetico in natura sia gli organismi transgenici comportano notevoli rischi per la salute . Inoltre l’utilizzo di pesticidi può contribuire allo sviluppo di numerose malattie anche gravi.
L’essere umano sta violando le leggi della natura da molto tempo anche mediante l’utilizzo di editing genetico su piante ed animali. Alcuni studi dimostrano che l’abuso di pesticidi contribuisce allo sviluppo di malattie infiammatorie intestinali, obesità, depressione, disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), autismo, Alzheimer, Parkinson, sclerosi laterale amiotrofica (SLA), sclerosi multipla, cancro, infertilità e anomalie dello sviluppo.
Sul mercato stanno comparendo sempre più alimenti geneticamente modificati come ad esempio pomodori ad alto contenuto nutritivo e olio di soia a zero grassi.
A settembre 2021 è stato ufficialmente messo in vendita negli USA il primo alimento geneticamente modificato, i pomodori Sicilian Rouge, realizzati con la tecnologia CRISPR-Cas9.
Alcuni studi hanno evidenziato rischi derivati dall’utilizzo di questi nuovi prodotti agricoli creati in modo sempre più “perfetto”.
L’editing genetico, a lungo utilizzato nella ricerca, è stato oggetto di ricerche nella sua applicazione in natura. Alcuni studiosi giapponesi hanno rimosso un gene dal genoma del pomodoro comune. Dopo che il gene è stato rimosso, l'attività di un enzima nei pomodori aumenta, favorendo la produzione di GABA. Il contenuto di GABA in questo pomodoro è da quattro a cinque volte superiore a quello di un pomodoro normale.
Attraverso la modificazione genetica, cioè transgenica, in cui ad una pianta o un animale viene inserito un gene di un'altra specie, per migliorare la loro resistenza contro malattie e siccità, promuovere i tassi di crescita, aumentare i raccolti o migliorare il contenuto di nutrienti. Tuttavia, il prodotto finito esporrà i geni a specie estranee. L'editing genetico modifica direttamente i geni dell'organismo stesso e la tecnica di modifica genetica più comune è CRISPR-Cas9.
Attraverso tale tecnica sono stati approvati anche due tipi di pesce geneticamente modificato: pesce palla tigre e orata. Tra questi, il pesce palla tigre modificato dal gene pesa quasi il doppio di quello delle specie ordinarie.
Le domande di brevetto relative ai prodotti agricoli commerciali modificati da CRISPR sono salite alle stelle dal periodo 2014/2015.
Gli alimenti geneticamente modificati possono comportare notevoli rischi. Il problema degli incidenti nel processo di modificazione genetica si verifica negli alimenti geneticamente modificati perché le tecniche transgeniche non sono in grado di controllare dove il gene estraneo è incorporato nel cromosoma. Alcuni studi hanno dimostrato che questo processo potrebbe avere effetti collaterali imprevisti come ad esempio la produzione di nuove proteine che causano allergie o nuove tossine.
Il genetista molecolare Dr. Michael Antoniou, Reader in Molecular Genetics al King's College di Londra, dichiara:
"Se si altera la funzione del gene, si altera automaticamente la biochimica della pianta. In quella biochimica alterata può esserci la produzione di nuove tossine e allergeni, questa è la mia principale preoccupazione".
Oltre alla preoccupazione per gli alimenti geneticamente modificati vi è la preoccupazione per i residui di erbicidi.
Quando si piantano colture resistenti agli erbicidi, gli agricoltori possono usare erbicidi liberamente. Ma, a lungo termine, anche le erbacce che gli agricoltori prendono di mira diventano sempre più resistenti agli erbicidi, determinando un ciclo di maggiore uso e resistenza degli erbicidi.
Uno degli erbicidi più utilizzati è il glifosato. Il glifosato è stato classificato come sostanza cancerogena per l'uomo. Uno studio del Massachusetts Institute of Technology ha dimostrato che l'80% delle colture geneticamente, in particolare mais, soia, colza, cotone, barbabietola da zucchero ed erba medica, sono specificamente introdotte con geni di resistenza al glifosato.
Il glifosato può avere anche altri effetti dannosi. Centinaia di studi hanno indicato che il glifosato inibisce l'attività di un enzima nei mitocondri delle cellule del fegato, che ha la capacità di disintossicare e decomporre le sostanze tossiche estranee. Inoltre, il glifosato ha anche effetti negativi sul microbiota intestinale.
Inoltre il glifosato può contribuire a malattie infiammatorie intestinali, obesità, depressione, disturbo da deficit di attenzione e iperattività, autismo, Alzheimer, Parkinson, sclerosi laterale amiotrofica, sclerosi multipla, cancro, infertilità e anomalie dello sviluppo.