Cronaca

Covid al 14 novembre: calano i nuovi casi, ma non il contagio, stabile il numero dei decessi

Diminuiscono (ma non rispetto ai tamponi fatti) i nuovi contagiati da SARS-CoV-2, 37.255 nelle ultime 24 ore, a fronte di 27mila tamponi in meno, 227.695 quelli effettuati.  

Risulta pertanto il leggero aumento al 16,36 (dal 16,04 di ieri) la percentuale di contagiati in rapporto al numero di tamponi effettuati. Il totale dei contagiati è arrivato a 1.144.552. 

Tra le regioni con il maggior numero di casi, la Lombardia ne ha registrati 8.129 con 35.550 tamponi, seguita da Piemonte (4.471), Veneto (3.578),  Campania (3.351), Lazio (2.997), Emilia-Romagna (2.637), Toscana (2.420), Puglia (1.741), Sicilia (1.729) e Liguria (1.091).

Il numero totale degli attualmente positivi è di 688.435 (ieri erano 663.926). Tra i positivi, 3.306 (ieri erano 3.230) sono in cura presso le terapie intensive, 31.398 (ieri 30.914) sono ricoverati con sintomi e 653.731 6 (ieri erano 629.782) sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.

Il numero complessivo di dimessi e guariti sale a 411.434 dai 399.238 di ieri.

Oggi sono 544 i decessi, in diminuzione rispetto a ieri, con il totale che sale a 44.683.

Con la nuova ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza, entrano nell'area arancione le Regioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche, mentre entrano nell'area rossa Campania e Toscana.

Questa, pertanto, la nuova ripartizione di Regioni e P/A in base alle diverse aree di contagio:

  • Area gialla: Lazio, Molise, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Veneto.
  • Area arancione: Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Liguria, Puglia, Sicilia, Umbria.
  • Area rossa: Calabria, Campania, Lombardia, Piemonte, Toscana, Valle d'Aosta, Provincia Autonoma di Bolzano.


Di seguito, la conferenza stampa sull'analisi della situazione epidemiologica in Italia al 14 novembre. Vi hanno partecipato il Presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, e il Direttore generale della Prevenzione sanitaria del Ministero della Salute, Gianni Rezza.

Autore Rino Mauri
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