Filiera Cerealicola, presentati i progetti CIRCE e SFINGE. Certificazione genetica, blockchain e cooperazione i temi dell’incontro che si è tenuto a Gangi
La tecnologia blockchain e la certificazione genetica sono stati argomenti cardini del Convegno che si è tenuto lo scorso 12 agosto a Gangi nell’ambito della Festa della Spiga. L’appuntamento è stato organizzato dal Consorzio di Ricerca Gian Pietro Ballatore con la partecipazione del CORERAS, dell’Università della Tuscia di Viterbo, di Sosvima, del GAL ISC Madonie e della LEGACOOP Sicilia.
I temi trattati sono stati quelli legati a due progetti di cooperazione, coordinati dalla cooperativa di aziende cerealicole PROBIO.SI. il cui Presidente, Pietro Di Marco, già nel 2018 ha aderito al tavolo di lavoro promosso da Sosvima e dal GAL ISC Madonie che nell’ambito della Strategia Nazionale Aree Interne proponevano di rilanciare la cerealicoltura di qualità nell’area madonita.
Quel tavolo di lavoro ha dato vita al progetto SFINGE e al progetto CIRCE, entrambi finanziati nell’ambito della misura 16.1 del PSR SICILIA 2014-2022, che sostiene la cooperazione e il trasferimento di innovazione.
SFINGE punta a dotare la filiera cerealicola di un Sistema Innovativo per la Certificazione della Qualità dei Cereali in Sicilia (SIC-S) utilizzando l’attestazione blockchain per la tracciabilità di filiera.
Il Progetto CIRCE ha un obiettivo più ardito, disegnato già a suo tempo dal GAL ISC MADONIE nell’ambito del proprio Piano di Sviluppo Locale: validare una metodica per certificare le produzioni ottenute con sfarinati di grani antichi e garantire il consumatore in merito all’identità delle materie prime utilizzate e alla presenza di specifiche molecole note per essere coinvolte nella sindrome del colon irritabile associata al consumo di cereali.
Come riferito dalla professoressa Stefania Masci della Università della Tuscia di Viterbo, questi prodotti occupano una specifica nicchia nel mercato spesso associata a un valore commerciale superiore: è necessario quindi dotarsi di metodiche analitiche utili per certificare la reale presenza di queste tipologie di grano nei prodotti finiti.
Disporre di queste informazioni, accreditate dalla ricerca e dall’innovazione, potrebbe aprire nuovi mercati nei confronti dei consumatori che oggi cercano sullo scaffale prodotti specifici.
I due progetti, in corso di svolgimento, hanno già conseguito un importante risultato. Sono diventati punto di riferimento per una cooperativa, la cui costituzione è stata promossa da LEGACOOP SICILIA e PROBIO.SI, che produce Pasta di Grani Antichi Siciliani certificata e che si candida ad utilizzare i protocolli operativi messi a disposizione dai due progetti. Una buona notizia quindi in termini di cooperazione della quale hanno parlato Annamaria Ribaudo e Filippo Parrino di LEGACOOP Sicilia.
“Non sbagliavamo – ha detto il presidente del GAL Madonie Francesco Migliazzo - nel ritenere che la filiera cerealicola, insieme a quella zootecnica, potevano rappresentare le filiere di eccellenza alle quali destinare una parte significativa delle risorse del PAL. Volevamo dare risposte agli agricoltori – ha concluso Migliazzo - che ci chiedevano di intervenire sul basso valore aggiunto delle produzioni e l’unica strada possibile, a nostro modo di vedere, era legata alla creazione di una filiera strutturata tra produttori che intendevano scommettere sulla qualità e sull’innovazione.”
All’incontro, che è stato moderato da Giuseppe Russo del Consorzio Ballatore, dopo i saluti del sindaco Giuseppe Ferrarello, sono inoltre intervenuti: il Prof. Pietro Di Marco (Coop. PROBIO.SI) che ha illustrato il percorso realizzato e le tappe da percorrere, il prof. Pietro Columba (Università degli Studi di Palermo e V.P. CORERAS) che ha fatto il quadro sui consumi dei prodotti derivati in Sicilia e ha parlato dei sistemi di qualità, che oggi vanno a vantaggio di tutti, definendo i risultati dei progetti SFINGE e CIRCE eccezionali, per gli importanti risvolti economico-sociali che produrranno.