ISS, le ultime novità sul fronte Covid in relazione a varianti ed efficacia dei vaccini
In una nota del 4 gennaio, l'Istituto Superiore di Sanità ci informa che "al momento ci sono ancora dati limitati sull'efficacia dei vaccini nei confronti di Omicron. I risultati in Gran Bretagna indicano una riduzione significativa nell'efficacia vaccinale contro la malattia sintomatica da Omicron rispetto a quella da Delta dopo due dosi di vaccino Pfizer o AstraZeneca.
È emersa, tuttavia una efficacia maggiore verso la malattia sintomatica due settimane dopo il booster, comparabile o leggermente inferiore a quella verso Delta. Uno studio non ancora sottoposto a peer review riporta anche una perdita di efficacia del ciclo primario rispetto alla ospedalizzazione , sebbene di livello minore rispetto alla malattia sintomatica".
Nel frattempo, "i dati sulla gravità clinica dei pazienti infettati con Omicron sono ancora preliminari: i primi dati da Sud Africa, Gran Bretagna e Danimarca suggeriscono una riduzione del rischio di ricovero per Omicron rispetto a Delta. Tuttavia il rischio di ricovero è solo uno degli aspetti della gravità della malattia.
Servono maggiori dati da diversi paesi per capire come gli altri indicatori, come l'uso di ossigeno o ventilazione meccanica o la mortalità, sono associati a questa variante nei casi severi. Al momento non è ancora chiaro fino a che punto la riduzione osservata del rischio di ricovero possa essere attribuita all'immunità da infezioni precedenti o vaccini o quanto Omicron possa essere meno virulenta.
Comunque, si ricorda che tutte le varianti del Covid-19 possono causare malattia grave o morte, in particolare nelle persone più vulnerabili per età o condizione fisica, e la prevenzione attraverso la vaccinazione e le misure di protezione non farmacologiche (distanziamento, igiene delle mani, mascherine laddove richiesto, rimane fondamentale".
La sorveglianza ambientale del SARS-CoV-2 sulle acque reflue, implementata in Italia da ottobre 2021 a seguito della Raccomandazione (UE) 2021/472 della Commissione del 17 marzo 2021 e del decreto legge 25 maggio 2021 n. 73, ha rilevato nelle tre settimane comprese tra il 5 e il 25 dicembre un forte incremento della circolazione della variante Omicron:
5-11 dicembre: 1 campione positivo su 74 (una regione),
12-18 dicembre: 15 campioni positivi su 108 (7 regioni),
19-25 dicembre: 64 campioni positivi su 100 (14 regioni).
Nella settimana tra il 19 e il 25 dicembre la presenza della variante ha subito un notevole incremento in particolare in Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto, P.A. Bolzano, P.A. Trento.
E mentre la Omicron sta causando un aumento incontrollato di nuovi casi di positività, in Francia è stata individuata in un paziente proveniente dal Camerun una nuova variante che presenta 46 mutazioni e viene descritta come lontana parente della mutazione della B.1.1.529.
L'Oms non le ha ancora dato un nome, ha dichiarato il professor Philippe Colson a capo dell'unità che l'ha scoperta meno di un mese fa, aggiungendo di averla segnalata come IHU sulla rete di condivisione scientifica Gisaid, dove le è stata assegnata l'etichetta B.1.640.2.
Secondo i ricercatori francesi, in base a quanto diffuso dal quotidiano Daily Mail, la nuova variante presenterebbe la mutazione E484K, associata ad una maggiore resistenza ai vaccini, e la mutazione N501Y - già vista nella variante Alfa - che secondo gli esperti potrebbe favorire una maggiore trasmissibilità. Della nuova, ulteriore, variante in Francia sono stati finora registrati complessivamente 12 casi.