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Roberto Mancini si dimette da CT della nazionale. Sirene arabe sullo sfondo?

La Federazione Italiana Giuoco Calcio comunica di aver preso atto delle dimissioni di Roberto Mancini dalla carica di Commissario Tecnico della Nazionale italiana, ricevute ieri nella tarda serata.Si conclude, quindi, una significativa pagina di storia degli Azzurri, iniziata nel maggio 2018 e conclusa con le Finali di Nations League 2023; in mezzo, la vittoria a Euro 2020, un trionfo conquistato da un gruppo nel quale tutti i singoli hanno saputo diventare squadra. Tenuto conto degli importanti e ravvicinati impegni per le qualificazioni a UEFA Euro 2024 (10 e 12 settembre con Nord Macedonia e Ucraina), la FIGC comunicherà nei prossimi giorni il nome del nuovo CT della Nazionale. 

Il 5 agosto il Presidente federale Gabriele Gravina aveva comunicato che "Gigi" Buffon era stato nominato capo delegazione della Nazionale, sostituendo così in quel ruolo Gianluca Vialli. 

Possibile che tale scelta abbia influito sulle improvvise dimissioni di Roberto Mancini da CT della nazionale? Difficile, se non impossibile crederlo. Inoltre, i questi giorni, Gravina aveva annunciato una quasi rivoluzione degli assetti tecnici delle nazionali di calcio, con i nuovi CT che, in pratica, finivano per rispondere a Roberto Mancini, il cui ruolo all'interno della federazione era pertanto accresciuto.

E allora perché, sabato, Mancini ha rassegnato le dimissioni?

Ancora è un mistero... almeno in via ufficiale. Quindi, a meno che non abbia litigato con qualcuno per un qualche motivo che non si riesce ad immaginare, Roberto Mancini potrebbe aver ricevuto un oceano di soldi da quelli che ormai potremmo definire i "soliti" arabi per allenare un club della Lega  professionistica saudita (in arabo دوري المحترفين السعودي) oppure la nazionale di quel Paese: prima o poi lo sapremo.

Le dimissioni arrivano in prossimità dei primi due incontri della nazionale per le qualificazioni dei prossimi Europei di calcio che si terranno nel 2024. Adesso, a Gravina, il non facile compito di nominare un nuovo CT che possa esser credibile e che dia garanzie di gioco e risultati.

Luciano Spalletti, ad esempio, è senza panchina, ma il tecnico toscano è disponile a diventare il nuovo CT? Lo stesso vale per Antonio Conte, che CT lo è già stato. Forse meno perplesso, in tale senso, potrebbe esserlo Rino Gattuso... ma in quel caso la perplessità si estenderebbe ai tifosi.

Autore Mauro Sartini
Categoria Sport
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