E con quello di ieri sera,  adesso sono sette i tornei di Europa League vinti dal Siviglia. 

Dopo il risultato di parità, 1-1, che è rimasto invariato anche dopo i tempi supplementari sono stati i calci di rigore a determinare il risultato: 4 quelli messi a segno dagli spagnoli, solo 1 quelli realizzati dalla Roma.

Il primo tempo è di marca giallorossa, con un tiro di Spinazzola al 12' parato da Bounou e con il gol il Dybala al 35', lanciato verso la porta avversaria da un assist fantastico di Mancini.

Già nel recupero, però, la Roma comincia a barcollare sulla spinta del Siviglia (palo interno di Rakitic) che torna definitivamente nel match grazie al doppio cambio effettuato nell'intervallo da José Luis Mendilibar che mette in campo Suso (decisivo) e Lamela (discreto).

Il pareggio arriva al 55'. Jesùs Navas crossa dalla destra e Mancini per anticipare En-Nesyri devia nella propria porta.

Il Siviglia gioca meglio e dà l'idea di rendersi pericoloso, ma la Roma ha almeno tre occasioni per riportarsi in vantaggio: al 68' Ibanez cicca la palla dopo una mischia in area, all'84' Bounou devia con il mignolo una conclusione di Belotti da distanza ravvicinata e alla fine del secondo tempo supplementare Smalling, di testa, colpisce la parte superiore della traversa.

Ai rigori non c'è stata storia.

Dopo una sconfitta, come al solito, Mourinho si trasforma in Pianginho e se la prende un po' con tutti, a partire dall'arbitro inglese Taylor fino al presidente della commissione arbitrale UEFA, l'italiano Rosetti.

Mourinho ha accusato Taylor per un rigore concesso al Siviglia e poi annullato dal Var (da dove era posizionato l'arbitro il rigore sembrava evidente, cosa poi smentita da una ripresa video con angolazione diversa), ma soprattutto per un rigore non concesso alla Roma per un fallo di mano in area (braccio appena distante dal corpo) di un difensore spagnolo.

Queste le dichiarazioni dell'arbitro portoghese nel post gara.

"Se ci sono i presupposti per restare [anche il prossimo anno]? Per restare certo, fino a lunedì sicuramente... Poi lunedì andrò in vacanza. Se ci sarà tempo per parlare bene, altrimenti andrò in vacanza e poi si vedrà. Ma io devo lottare per questi ragazzi e per questo non posso dire obiettivamente che rimango. Io sono un uomo serio, ho detto alla proprietà qualche mese fa che se avessi avuto dei contatti con un club lo avrebbero saputo subito. Non farei mai niente di nascosto, ma sarei sempre diretto e onesto. Ho parlato con loro a dicembre quando mi aveva cercato la Federazione portoghese, ma dopo dicembre non ho avuto contatti con nessuno. In questo momento ho un altro anno di contratto con la Roma e la situazione è questa. ...Io voglio rimanere, però i miei giocatori meritano di più e anche io merito di più. Voglio lottare per avere di più. Sono un po' stanco di essere allenatore, uomo di comunicazione, quello che ci mette la faccia per dire che siamo stati derubati… Sono un pochino stanco di essere tutte queste cose. Però voglio rimanere con le condizioni per dare di più. Nella prossima stagione non giochiamo la Champions e penso che sia una buona notizia: può sembrare paradossale, ma non siamo ancora una squadra da Champions. Dobbiamo vincere domenica per giocare l'Europa League e vogliamo tornare nelle competizioni europee. ...L'arbitro sembrava spagnolo, ha fatto cag... Lo avevo detto ai miei ragazzi, o usciamo con la coppa o usciamo morti. Siamo morti, sia per la stanchezza fisica e mentale, ma anche perché questa è una sconfitta ingiusta e ci sono tanti episodi di cui parlare. Abbiamo fatto una grande finale, intensa e maschia, ma è ingiusto. L'arbitro sembrava spagnolo. Non ha dato una serie di gialli e la cosa ingiusta è che Lamela, che avrebbe dovuto prendere il secondo giallo, ha poi segnato uno dei rigori. Speriamo che Taylor, che è un grandissimo arbitro, faccia solo la Champions e che faccia c***te come quelle di oggi solo in Champions e non in Europa League, perché noi in Europa League siamo più umili. ...Siamo stanchi morti ma orgogliosi: si può perdere una partita, mai la dignità e la professionalità. Io ho vinto cinque finali europee e ho perso questa, ma questa è la volta in cui torno a casa più orgoglioso. I ragazzi hanno dato tutto durante tutta la stagione. Sono tutti attaccati alla maglia, prendono le cose sul serio. Le lacrime di Dybala? Ognuno reagisce in modo diverso, c'è chi piange e chi no, ma la verità è che tutti siamo tristissimi".

Dopo la premiazione, l'allenatore della Roma ha gettato ad un giovane tifoso presente nella curva occupata dai romanisti la medaglia del secondo posto ricevuta durante la premiazione che si è svolta al termine della finale di Europa League.