Esteri

Denatalità e cultura della Generatività “contro l’inverno demografico“

Oggi a Palazzo Borromeo in Roma, splendida residenza dell’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede,  si è tenuto il Convegno, in collaborazione con il “Cortile dei gentili”,  dal titolo:”Denatalità e cultura della Generatività “contro l’inverno demografico “ .

 L’ Ambasciatore d’Italia S.E. Francesco Di Nitto ha aperto i lavori con i saluti istituzionali. Alla presenza del Cardinale Re, e di un parterre di tutto rilievo, ha preso la parola il Cardinal Ravasi che ha voluto portare al pubblico una riflessione di taglio esistenziale sulla natalità, partendo dalla Bibbia, punto di riferimento della cultura occidentale.

Il Cardinale ha sottolineato nel suo intervento, tra l’altro, che Figlio ( ben) è la parola più usata nella Bibbia dopo la parola Dio. Purtroppo, nel momento attuale l’Italia è leader dell’inverno demografico. La Prof.sa Fattorini è  poi intervenuta, sulla base del rapporto del Cortile dei Gentili, sostenendo che. : “ si è invertito l’assioma che si facevano figli nelle zone più disagiate del paese; si fanno più figli nelle zone più ricche del paese. Il tasso di natalità in Italia è comunque oggi il più basso dal 1861 e Bolzano è la città con il più alto tasso di natalità. Il vero crollo delle nascite si è avuto dal 1975 al 1990.

Remunerare la popolazione (come nel caso ungherese) oppure aumentare i benefici sociali come asili nido, sgravi fiscali, ecc. ( come in Germania, Francia e forse Italia) possono essere delle soluzioni .

Il demografo Prof.Rosina ha ribadito che :” dal 2014 l’Italia è entrata in una fase di decrescita: la popolazione è già intorno ai 59 milioni. L’umanità si dava un tempo continuità attraverso le nuove generazioni. Si è passati da quella che era la norma, cioè l’enorme  mortalità infantile, al successo incomparabile di far diventare tale piaga un evento raro. La mortalità è sempre più bassa e per equilibrare il rapporto nascite/morti ci sarebbe bisogno di almeno 2 figli per coppia. Tutti i paesi avanzati sono scesi sotto 1,9 figli. All’interno del mondo occidentale ci sono paesi che stanno investendo per non scendere sotto i due figli. Ci sono paesi come l’Italia, invece, che non mettono in campo politiche simili, con la conseguenza di avere una fecondità sotto 1,5 per coppia.  La scelta generativa in Italia non è più considerata una scelta di valore. Per i giovani avere figli è l’unica scelta “irreversibile” rispetto alle altre scelte della vita. Il non avere figli è l’esito di una scelta lasciata in sospeso. Un paese che non attua nessuna politica vedrà scendere in automatico il tasso di fecondità”.

Per il Prof.Mazzarella che parla di un’Italia dalle “passioni tristi” le due grandi determinanti dell’inverno demografico sono le: - condizioni socio economiche e lo- stile di vita -per l’autorealizzazione del proprio progetto di vita. Il livello  di natalità in Italia è simile a quello del Giappone e della Corea del Sud e si tratta principalmente di un problema attinente allo stile di vita . In conclusione, il centro di tutta la questione resta ancora la donna  per la quale è importantissima la conciliazione lavoro/ cura. Cosa che in una società occidentale dove il capitalismo è sempre più “aggressivo” nei confronti delle risorse umane diventa difficile da realizzare.

Autore Carlo Marino
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