Nei primi cinque mesi dall’attivazione del servizio di Psicologia di base, sono state quasi 10 mila le prestazioni erogate ai cittadini della Campania. Tra settembre e gennaio, gli psicologi di base hanno effettuato 9.192 colloqui, prendendo in carico 2.650 utenti su tutto il territorio regionale. Sono alcuni dei dati presentati nel corso del primo appuntamento del ciclo di incontri dal titolo ‘La Campania delle eccellenze’, organizzato dalla Regione Campania e incentrato sull’assistenza e il benessere psicologico.
La Campania è stata la prima Regione in Italia a introdurre il servizio di Psicologia di base, che garantisce un primo livello gratuito di assistenza. Sono 146 gli psicologi in servizio, due per ogni distretto sanitario, ai quali se ne aggiungono altri due, che operano all’interno del campus universitario di Fisciano. Fino a gennaio, nel territorio dell’Asl Napoli 1 Centro sono state erogate 1.986 prestazioni, alle quali si aggiungono le 1.340 dell’Asl Napoli 3 Sud, mentre nell’Asl Napoli 2 Nord il servizio è partito a febbraio. In provincia di Avellino sono stati effettuati 1.750 colloqui, a Benevento 631, a Caserta 2.165, a Salerno 1.320.
Nel corso del convegno si è discusso anche di altre due misure che pongono la Campania all’avanguardia in questo ambito. La prima è la legge che istituisce il servizio di Psicologia scolastica, approvata in Consiglio regionale lo scorso luglio e modificata a ottobre. L’Ordine degli Psicologi sta lavorando in cabina di regia con la Regione e l’Ufficio scolastico regionale per definire i regolamenti attuativi e il servizio potrà entrare in vigore già dal prossimo anno scolastico. Grazie a questa legge, sarà possibile garantire sostegno psicologico non solo agli studenti, ma anche ai genitori, ai docenti e al personale amministrativo.
La terza misura presentata è il protocollo d’intesa Regione-Ordine Psicologi per il sostegno alle famiglie con minori tra i 3 e i 18 anni non compiuti, siglato a novembre del 2021. La Regione ha stanziato inizialmente 800mila euro, con l'obiettivo di affrontare la delicata fase post-Covid. Grazie alla collaborazione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, le famiglie possono accedere a un ‘voucher’ per un massimo di 20 incontri gratuiti con uno psicologo, con la possibilità di scegliere liberamente il professionista da una short list disponibile sul sito dell’Ordine. Il protocollo prevedeva che questo intervento terminasse a novembre del 2024, ma i fondi disponibili sono finiti, con largo anticipo, lo scorso 11 luglio. In questi mesi hanno aderito al protocollo 2.350 famiglie e hanno partecipato 1.026 psicologi, 629 medici di medicina generale e 456 pediatri di libera scelta. La Regione ha quindi deciso di stanziare un ulteriore milione di euro, a valere sulle risorse del Fondo sociale europeo 2012-2027.
“Parliamo di tre progettualità importanti e concrete – spiega il presidente dell’Ordine degli Psicologi della Campania, Armando Cozzuto - delle quali sentiamo parlare da tanti anni e che sono diventate realtà. Sono tre interventi che vanno a favore dei cittadini, attraverso i quali garantiamo l’assistenza psicologica di base a minori, giovani adulti, adulti e famiglie. Questo rende onore di un grandissimo lavoro fatto dalla Regione con l’Ordine, che sta avendo anche dei risvolti a livello nazionale, perché in XII commissione Affari sociali alla Camera è stato finalmente approvato il testo unico della legge che istituisce lo psicologo di base”.
“Credo che sia una delle tante prove di eccellenza della sanità campana – sottolinea il presidente della Regione, Vincenzo De Luca – Intanto abbiamo approvato l’unica legge regionale che stabilisce la presenza di psicologi nei distretti sanitari. Abbiamo impegnato complessivamente 148 psicologi, al servizio dei nostri cittadini e ci auguriamo che il modello dello psicologo di base sia assunto a livello nazionale. Oltre a questo, abbiamo previsto un bonus per assicurare sostegno psicologico alle famiglie con minori. Ricordo che uno dei motivi per cui abbiamo aperto la battaglia contro il numero chiuso nella facoltà di Medicina, è legato al disagio psicologico, cioè noi registriamo il fatto che migliaia di ragazze e ragazzi, che non superano il test dopo un anno di sacrificio e di chiusura in casa, vanno in depressione. È un problema drammatico”.
Fonte: Quotidiano Sanità