Il Milan, martedì, si è ripresentato a Nyon per risolvere la questione penalizzazione legata alla violazione delle norme sui conti relativi al triennio 2014-2017.

Davanti ai membri della Camera giudicante dell'Uefa si sono presentati i "pezzi da novanta" della società, con la delegazione rossonera guidata dal presidente Paolo Scaroni e da Gordon Singer, figlio di Paul e numero due del fondo Elliott.

Il Milan ha ammesso la colpa, peraltro legata a gestioni passate, ma non è disposto ad accettare sanzioni sproporzionate, portando a proprio merito l'attuale forza finanziaria della società e l'impegno del nuovo azionista di maggioranza ad un progetto di medio-lungo termine.

I rossoneri hanno messo in conto di dover pagare una multa e di dover accettare almeno delle limitazioni legate al numero di giocatori da inserire nelle liste per l'Europa.

Ma se la multa dovesse essere salata e se le sanzioni dovessero condizionare pesantemente le operazioni di mercato, il Milan ha reso moto che, ancora una volta, potrebbe appellarsi al Tas... trasformando la vicenda non solo in una storia infinita, ma anche in una storia ridicola, tanto da far dubitare della credibilità dell'Uefa.

L'unica certezza, al momento, è legata alla data in cui la sentenza sarà emessa... al massimo prima della fine del 2018.